Narciso e Boccadoro: riassunto

Narciso e Boccadoro: riassunto

Herman Hesse è nato a Claw nel Wjirttemberg, il 2 luglio del 1877

La sua famiglia lo conduce agli studi teologici, ma egli nutre invece interessi artistici e si sottrae ai genitori con atti di vera e propria ribellione. Si sposa con Maria Bernouilli con cui condivide l' idea di fuga dalla città e va a vivere in una casa di campagna sul lago di Costanza. Esordisce come scrittore e come critico tra l' Ottocento e il Novecento, soprattutto dopo il suo viaggio in India, da cui prenderà spunti per scrivere il "Siddharta".

Dopo la Prima Guerra Mondiale, che lo vede schierato sul fronte del pacifismo neutrale, decide di spostare la sua residenza in Svizzera, a Montagnola nel Canton Ticino, dove poi muore nel 1962 all' età di 89 anni. Il libro racconta le vicende di due giovani: Narciso e Boccadoro. La storia viene narrata in Germania nel periodo del rinascimento. Boccadoro, un giovane diciassettenne, viene affidato dal padre al convento di Mariabronn, per studiare, con il proposito di diventare monaco. Qui conosce e rimane affascinato dal suo insegnante di greco, Narciso. Tra di loro scoppia un' amicizia strana, complessa: essi infatti passano gran parte del loro tempo a discutere su loro stessi e su altri concetti della vita.

Narciso si accorge che Boccadoro ha dimenticato qualcosa che lo fa soffrire, e una volta scoperto glielo rivela risvegliando in lui il vero se stesso, non pensatore e religioso, ma sognatore e uomo. Un giorno fuori dal convento lo studente incontra per caso una zingara che lo bacia. La nuova esperienza lo convince a lasciare il convento di Mariabronn e, anche se a malincuore il suo amico Narciso. Boccadoro inizia un vagabondaggio durante il quale scoprirà l'amore e le donne, la passione per l'arte che si celava in lui, e il pericolo di difendersi dalla morte, che venisse dagli uomini o che venisse dalla malattia. Sopravvissuto alla peste Boccadoro è deciso a tornare dal suo vecchio maestro, da cui aveva imparato i segreti dell'arte, ma lo trova morto.

Egli si dispera chiedendosi a che méta mai sarà stato destinato; un giorno conobbe l'amante del conte e tra loro scoppiò una fiamma di passione, che però si spense quando Boccadoro venne scoperto dal governatore, che lo condannò a morte. Se non fosse stato per l' intervento di Narciso, diventato abate del convento di Mariabronn, e per caso in città per un colloquio con il conte, Boccadoro sarebbe morto.