Lucrezio, De rerum natura: Libro 01 Parte 02

Lucrezio, De rerum natura: Libro 01 Parte 02

Latino: dall'autore Lucrezio, opera De rerum natura parte Libro 01 Parte 02

Principio quoniam duplex natura duarum dissimilis rerum longe constare repertast, corporis atque loci, res in quo quaeque geruntur, esse utramque sibi per se puramque necessest Anzitutto, poiché abbiamo scoperto che sussiste una duplice natura, di gran lunga dissimile, di due cose, la materia e lo spazio, nel quale tutte le cose si svolgono, è necessario che ognuna delle due esista per sé e scevra di mescolanza
nam qua cumque vacat spatium, quod inane vocamus, corpus ea non est; qua porro cumque tenet se corpus, ea vacuum nequaquam constat inane Difatti, dovunque si stende libero lo spazio, che chiamiamo vuoto, lì non v'è corpo; d'altra parte, dovunque sta un corpo, li non v'è assolutamente uno spazio sgombro, vuoto
sunt igitur solida ac sine inani corpora prima Sono dunque solidi e senza vuoto i corpi primi

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Lucrezio, De rerum natura: Libro 05 Parte 06
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Latino: dall'autore Lucrezio, opera De rerum natura parte Libro 05 Parte 06

Praeterea quoniam genitis in rebus inanest, materiem circum solidam constare necessest; nec res ulla potest vera ratione probari corpore inane suo celare atque intus habere, si non, quod cohibet, solidum constare relinquas Inoltre, poiché nelle cose generate c'è il vuoto, è necessario che tutt'intorno stia materia solida; né si può con giusto ragionare provare che alcuna cosa nel proprio corpo celi vuoto e l'abbia nel proprio interno, se non ammetti che ciò che lo racchiude è solido
id porro nihil esse potest nisi materiai concilium, quod inane queat rerum cohibere D'altra parte, nient'altro può essere che aggregato di materia, qualcosa che sia capace di racchiudere il vuoto delle cose

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materies igitur, solido quae corpore constat, esse aeterna potest, cum cetera dissoluantur La materia dunque, che consta di corpo solido, può essere eterna, mentre tutto il resto si dissolve
Tum porro si nil esset quod inane vocaret, omne foret solidum; nisi contra corpora certa essent quae loca complerent quae cumque tenerent omne quod est spatium, vacuum constaret inane E poi, se non esistesse nulla che fosse sgombro e vuoto, il tutto sarebbe solido; per contrario, se non esistessero determinati corpi per empire tutti i luoghi che occupano, tutto quanto esiste sarebbe spazio sgombro, vuoto

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alternis igitur ni mirum corpus inani distinctum, quoniam nec plenum naviter extat nec porro vacuum; sunt ergo corpora certa, quae spatium pleno possint distinguere inane Alternamente, dunque, senza dubbio il corpo è intramezzato dal vuoto, poiché il tutto non è totalmente pieno, né, d'altronde, è totalmente vuoto Esistono dunque corpi determinati, tali da potere intramezzare col pieno lo spazio vuoto
haec neque dissolui plagis extrinsecus icta possunt nec porro penitus penetrata retexi nec ratione queunt alia temptata labare; id quod iam supra tibi paulo ostendimus ante Questi né possono dissolversi percossi da colpi dall'esterno, né inoltre, penetrati a fondo, disgregarsi, né possono in altro modo attaccati vacillare; ciò che già sopra, poc'anzi, ti abbiamo dimostrato

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nam neque conlidi sine inani posse videtur quicquam nec frangi nec findi in bina secando nec capere umorem neque item manabile frigus nec penetralem ignem, quibus omnia conficiuntur infatti evidente che senza vuoto nessuna cosa può essere schiacciata, né infranta, né scissa in due parti con un taglio; né può ricevere in sé acqua e neppure il freddo che pervade, né il fuoco penetrante, che sono i fattori d'ogni distruzione

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