Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 16 - 20

Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 16 - 20

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 37; 16 - 20

[16] C Livius cum duabus quinqueremibus Romanis et quattuor quadriremibus Rhodiis et duabus apertis Zmyrnaeis in Lyciam est missus, Rhodum prius iussus adire et omnia cum iis communicare consilia

Civitates, quas praeteruectus est, Miletus Myndus Halicarnassus Cnidus Cous, imperata enixe fecerunt

Rhodum ut ventum est, simul et, ad quam rem missus esset, iis exposuit et consuluit eos

Approbantibus cunctis et ad eam, quam habebat, classem, adsumptis tribus quadriremibus, navigat Patara

Primo secundus ventus ad ipsam urbem ferebat eos, sperabantque subito terrore aliquid moturos; postquam circumagente se vento fluctibus dubiis volui coeptum est mare, pervicerunt quidem remis, ut tenerent terram; sed neque circa urbem tuta statio erat, nec ante ostium portus in salo stare poterant aspero mari et nocte imminente
[16] C Livio con due quinqueremi romane, quattro quadriremi rodie, due navi scoperte di Smirne fu mandato in Licia, con lordine di accostarsi prima a Rodi e mettere quelli di là a parte di tutti i piani

Le città per le quali egli passò, Mileto, Mindo, Alicarnasso, Coo, Cnido,eseguirono con ogni impegno gli ordini ricevuti

Arrivato a Rodi, espose lo scopo della sua missione, e al tempo stesso chiese il loro parere

Riportato un consenso generale, prese tre quadriremi in ag nere giunta alla flotta che già aveva, naviga verso Patara

In un primo tempo il vento favorevole li portava giusto verso la città, e speravano, spargendo il terrore allimprovviso, di far muovere qualcosa: quando il mare, spinto dal vento in tutti i sensi, cominciò a sconvolgersi in ondate senza direzione, a forza di remi riuscirono bensì a toccar terra, ma vicino alla città non era sicuro trattenersi, e daltra parte non potevano mantenersi al largo davanti alla bocca del porto per il fluttuare delle acque e per il sopraggiungere della notte
Praetervecti moenia portum Phoenicunta, minus duum milium spatio inde distantem, petiere, navibus a maritima vi tutum; sed altae insuper inminebant rupes, quas celeriter oppidani adsumptis regiis militibus, quos in praesidio habebant, ceperunt

Adversus quos Livius, quamquam erant iniqua ac difficilia ad exitus loca, Issaeos auxiliares et Zmyrnaeorum expeditos iuuenes misit

Hi, dum missilibus primo et adversus paucos levibus excursionibus lacessebatur magis quam conserebatur pugna, sustinuerunt certamen; postquam plures ex urbe adfluebant, et iam omnis multitudo effundebatur, timor incessit Livium, ne et auxiliares circumvenirentur et navibus etiam ab terra periculum esset

Ita non milites solum sed etiam navalis socios, remigum turbam, quibus quisque poterat telis, armatos in proelium eduxit
Oltrepassate le mura di Patara si diressero al porto di Fenicunte distante di là meno di due miglia, e per le navi sicuro riparo dalla violenza del mare; senonché al di sopra dominavano alte rupi, occupate subito dagli abitanti i quali si aggregarono i soldati del re che avevano come presidio

Contro di loro, benché le posizioni fossero svantaggiate e difficili allo sbarco, Livio mandò ausiliari Issei e giovani di Smirne con armatura leggera

Questi, finché in un primo tempo, più che impegnare una battaglia, si faceva la guerriglia con tiri a distanza e con piccoli avanzamenti contro modesti gruppi, ressero alla prova: ma quando cominciarono ad affluire contingenti maggiori dalla città e ormai la massa si riversava fuori delle mura, Livio fu preso dal timore che gli ausiliari fossero circondati e che per le navi si presentasse un pericolo anche da parte di terra

Così fece uscire a battaglia non solo gli uomini di terra, ma anche le forze di mare e la ciurma , con le armi che ciascuno poteva avere
Tum quoque anceps pugna fuit, neque milites solum aliquot, sed L Apustius tumultuario proelio cecidit; postremo tamen fusi fugatique sunt Lycii atque in urbem compulsi, et Romani cum haud incruenta victoria ad naves redierunt

Inde in Telmessicum profecti sinum, qui latere uno Cariam altero Lyciam contingit, omisso Patara amplius temptandi Rhodii domum dimissi sunt, Livius praeteruectus Asiam in Graeciam transmisit, ut conuentis Scipionibus, qui tum circa Thessaliam erant, in Italiam traiceret

[17] Aemilius postquam omissas in Lycia res et Livium profectum in Italiam cognovit, cum ipse ab Epheso tempestate repulsus irrito incepto Samum revertisset, turpe ratus temptata frustra Patara esse, proficisci eo tota classe et summa ui adgredi urbem statuit
Anche così la battaglia fu incerta, e non solo un certo numero di soldati ma anche L Apustio cadde nell improvvisato combattimento; aa alla fine i Lici furono sbaragliati e messi in fuga, e ricacciati nella loro città; e i Romani se ne tornarono alle navi con una vittoria non senza sangue

Partiti che furono di la per il golfo Telmessico , che da un lato tocca la Caria, dallaltro la Licia, rinunciando allidea di ulteriori tentativi su Patara, i Rodii furono rimandati a casa, e Livio, costeggiando lAsia, passò in Grecia per poi proseguire fino allItalia dopo un incontro con gli Scipioni, che allora erano nei pressi della Tessaglia

[17] Emilio, quando seppe dellimpresa abbandonata in Licia e della partenza di Livio per l Italia, poichè anch egli, respinto da una tempesta lontano da Efeso, se nera tornato a Samo lasciando andare a vuoto lazione, considerando indecoroso che il tentativo su Patara fosse rimasto senza successo, volle partire a quella volta con tutta la flotta e assalire la città di tutta forza

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Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 21-30
Livio, Ab urbe condita: Libro 21; 21-30

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 21; 21-30

Miletum et ceteram oram sociorum praetervecti in Bargylietico sinu escensionem ad Iasum fecerunt

Urbem regium tenebat praesidium; agrum circa Romani hostiliter depopulati sunt

Missis deinde, qui per colloquia principum et magistratuum temptarent animos, postquam nihil in potestate sua responderunt esse, ad urbem oppugnandam ducit

Erant Iasensium exules cum Romanis; ii frequentes Rhodios orare institerunt, ne urbem et vicinam sibi et cognatam innoxiam perire sinerent; sibi exilii nullam aliam causam esse quam fidem erga Romanos; eadem vi regiorum, qua ipsi pulsi sint, teneri eos, qui in urbe maneant; omnium Iasensium unam mentem esse, ut servitutem regiam effugerent
Oltrepassata Mileto e laltra costa degli alleati, fecero nel golfo Bargilietico uno sbarco presso Iaso

La città era tenuta da un presidio del re; la campagna allintorno fu messa a sacco dai Romani come terra nemica

Quindi, dopo aver mandato a esplorare con abboccamenti le intenzioni dei capi e dei magistrati, poiché quelli risposerodi non avere poteri, conduce i suoi ad assaltare la città

Erano coi Romani i fuorusciti degli Iasesi; e questi si dettero a pregare con insistenza i Rodii di non abbandonare alla rovina senza che avesse fatto nulla di male una città loro vicina e legata da origini comuni : del loro esilio non avevano altro motivo che la fedeltà verso i Romani; e quelli che rimanevano dentro la città erano soggetti alla stessa violenza dei soldati regi dalla quale loro stessi erano stati banditi: uno era il volere di tutti quelli di Taso: sottrarsi alla soggezione del re
Rhodii moti precibus Eumene etiam rege adsumpto simul suas necessitudines commemorando, simul obsessae regio praesidio urbis casum miserando peruicerunt, ut oppugnatione abstineretur

Profecti inde pacatis ceteris cum oram Asiae legerent, Lorymaportus adversus Rhodum estpervenerunt

Ibi in principiis sermo primo inter tribunos militum secretus oritur, deinde ad aures ipsius Aemilii pervenit, abduci classem ab Epheso, ab suo bello, ut ab tergo liber relictus hostis in tot propinquas sociorum urbes omnia impune conari posset

Movere ea Aemilium; vocatosque Rhodios cum percontatus esset, [utrum]num Pataris universa classis in portu stare posset, cum respondissent non posse, causam nactus omittendae rei Samum naues reduxit
I Rodii, mossi dalle preghiere, e guadagnando alla causa anche il re Eumene, a un tempo col ricordare i loro legami con gli lasesi e col compiangere le sorti della città occupatadal presidio regio, ottennero che si lasciasse lassedio

Partiti di là, poiché le altre popolazioni erano tranquille, i Romani costeggiando il litorale dellAsia arrivarono a Lorima (è questo un porto di fronte a Rodi)

E qui nello stato maggiore si comincia prima a vociferare fra i tribuni militari nei loro conciliaboli, e poi arriva fino alle orecchie di Emilio, che la flotta veniva condotta lontano da Efeso e dal loro teatro di guerra perché il nemico, lasciato libero alle spalle, potesse senza suo pericolo prendere qualunque iniziativa contro tante città vicine di alleati

Questo fece impressione su Emilio; e fatti chiamare i Rodii per chiedere loro se mai tutta la flotta potesse stare ancorata nel porto a Patara, ne ebbe risposta negativa, e, trovando così una buona ragione per abbandonare limpresa, ricondusse le navi a Samo

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Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 51-61
Livio, Ab urbe condita: Libro 22; 51-61

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 22; 51-61

[18] Per idem tempus Seleucus Antiochi filius, cum per omne hibernorum tempus exercitum in Aeolide continuisset partim sociis ferendo opem, partim, quos in societatem perlicere non poterat, depopulandis, transire in fines regni Eumenis, dum is procul ab domo cum Romanis et Rhodiis Lyciae maritima oppugnaret, statuit

Ad Elaeam primo infestis signis accessit; deinde omissa oppugnatione urbis agros hostiliter depopulatus ad caput arcemque regni Pergamum ducit oppugnandam

Attalus primo stationibus ante urbem positis et excursionibus equitum levisque armaturae magis lacessebat quam sustinebat hostem; postremo cum per levia certamina expertus nulla parte virium se parem esse intra moenia se recepisset, obsideri urbs coepta est
[18] In quel torno di tempo Seleuco, figlio di Antioco, dopo aver trattenuto lesercito in Eolide per tutta la durata del periodo invernale, in parte recando aiuto agli alleati, in parte mettendo a sacco i paesi che non poteva indurre allalleanza, decise di varcare i confini del regno di Eumene, intanto che questi, lontano dal suo paese, assaliva insieme coi Romani e coi Rodii le coste della Licia

Dapprima si accostò a Elea movendo unoffensiva; poi lasciato lassalto alla città, dopo averne messa a sacco la campagna come territorio nemico, si spinge allassedio di Pergamo capitale e roccaforte del regno

Attalo dapprima cercava di molestare piùche affrontare il nemico, collocando sentinelle davanti alla città e ordinando movimenti della cavalleria e dellarma leggiera; alla fine quando egli, sperimentata con queste scaramuccie la assoluta disparità delle sue forze, si ritirò entro le mura, ebbe inizio lassedio della città
Eodem ferme tempore et Antiochus ab Apamea profectus Sardibus primum, deinde haud procul Seleuci castris ad caput Caici amnis stativa habuit cum magno exercitu mixto uariis ex gentibus

Plurimum terroris in Gallorum mercede conductis quattuor milibus erat

Hos paucis * admixtis ad pervastandum passim Pergamenum agrum [milites] misit

Quae postquam Samum nuntiata sunt, primo Eumenes avocatus domestico bello cum classe Elaeam petit; inde, cum praesto fuissent equites peditumque expediti, praesidio eorum tutus, priusquam hostes sentirent aut moverentur, Pergamum contendit

Ibi rursus levia per excursiones proelia fieri coepta Eumene summae rei discrimen haud dubie detractante

Paucos post dies Romana Rhodiaque classis, ut regi opem ferrent, Elaeam ab Samo venerunt
Circa la stessa epoca anche Antioco partito da Apamea pose i suoi quartieri prima a Sardi, poi non lontano dal campo di Seleuco alle foci del fiume Caico con un grosso esercito, accozzaglia cli genti diverse

Chi faceva più paura erano i quattromila Galli mercenari

Incorporati pochi Dai, Antioco mandò a devastare il territorio pergameno

Quando ciò fu risaputo a Samo, prima Lumene, richiamato di là per via della guerra mossa al suo paese, si dirige con la flotta a Elea; e di là trovati a dispòsizioni i cavalieri e la fanteria leggera, sentendosi al sicuro grazie a tale copertura, si diresse a Pergamo prima che i nemici ne avessero sentore e si muovessero

E là ricominciò la guerriglia a base di incursioni, senza che Eumene volesse impegnare, non cera dubbio, una prova decisiva

Dopo pochi giorni la flotta romana e quella di Rodi vennero da Samo a Elea per portare aiuto al re

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 26; 41-51

Quos ubi exposuisse copias Elaeae et tot classes in unum convenisse portum Antiocho adlatum est, et sub idem tempus audivit consulem cum exercitu iam in Macedonia esse pararique, quae ad transitum Hellesponti opus essent, tempus venisse ratus, priusquam terra marique simul urgeretur, agendi de pace [esse], tumulum quendam adversus Elaeam castris cepit; ibi peditum omnibus copiis relictis cum equitatuerant autem sex milia equitumin campos sub ipsa Elaeae moenia descendit misso caduceatore ad Aemilium, velle se de pace agere

[19] Aemilius Eumene a Pergamo accito adhibitis et Rhodiis consilium habuit
Quando arrivò a Antioco la notizia che quelli avevano sbarcato le loro forze a Elea e che tante flotte si erano concentrate in un solo porto, e quasi contemporaneamente il re seppe anche che il console con lesercito era già in Macedonia e si facevano i preparativi necessari per il passaggio dellEllesponto, allora, giudicando fosse venuto il momento di trattare la pace prima di essere premuto contemporaneamente dalla parte di terra e dal mare, prese per accamparsi unaltura di fronte a Elea; e lasciate là tutte le forze di fanteria e quelle a cavallo (erano seimila cavalieri) discese verso il piano fin sotto le mura di Elea mandando a Emilio un araldo col caduceo per dire che intendeva trattare la pace

[19] Emilio, fatto venire Eumene da Pergamo e chiamati a consiglio anche i Rodii, tenne unadunanza
Rhodii haud aspernari pacem; Eumenes nec honestum dicere esse eo tempore de pace agi, nec exitum rei imponi posse: 'qui enim' inquit 'aut honeste, inclusi moenibus et obsessi, velut leges pacis accipiemus

Aut cui rata ista pax erit, quam sine consule, non ex auctoritate senatus, non iussu populi Romani pepigerimus

Quaero enim pace per te facta rediturusne extemplo in Italiam sis, classem exercitumque deducturus, an expectaturus, quid de ea re consuli placeat, quid senatus censeat aut populus iubeat
I Rodii non respingevano lidea della pace; ma Eumene diceva che tratfattatana in quel momento non era onorevole e che non si poteva arrivare a una conclusione: Infatti, diceva, come potremo con onore lasciarci quasi dettare condizioni di pace mentre siamo chiusi entro le mura e assediati

O chi potrà tenere per valida questa pace, che noi avremo stipulata senza lintervento del console, senza lautorizzazione del senato, senza un decreto del popoio romano

Domando: una volta fatta questa pace di tua iniziativa tornerai subito in Italia e ritirerai la flotta e lesercito, oppure aspetterai di vedere che cosa vorrà fare in proposito il console, che cosa delibererà il senato o decreterà il popolo

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Restat ergo, ut maneas in Asia, et rursus in hiberna copiae reductae omisso bello exhauriant commeatibus praebendis socios, deinde, si ita visum iis sit, penes quos potestas fuerit, instauremus novum de integro bellum, quod possumus, si ex hoc impetu rerum nihil prolatando remittitur, ante hiemem diis volentibus perfecisse

' Haec sententia vicit, responsumque Antiocho est ante consulis aduentum de pace agi non posse

Antiochus pace nequiquam temptata, evastatis Elaeensium primum, deinde Pergamenorum agris, relicto ibi Seleuco filio, Adramytteum hostiliter itinere facto petit agrum opulentum, quem vocant Thebes campum, carmine Homeri nobilitatum; neque alio ullo loco Asiae maior regiis militibus parta est praeda

Eodem Adramytteum, ut urbi praesidio essent, navibus circumvecti Aemilius et Eumenes venerunt
Resterebbe dunque soltanto che tu rimanessi in Asia, che i soldati, ricondotti di nuovo nei quartieri dinverno a guerra sospesa, dissanguassero gli alleati col farsi provvedere i rifornimenti e poi, se così vorranno coloro che ne hanno il potere, ricominciassimo da capo la guerra che invece potremmo, col volere degli dèi, aver finita prima dellinverno se con i nostri indugi non si rallenta in nulla lincalzare degli eventi in corso

Questo parere prevalse, e fu risposto ad Antioco che prima dellarrivo del console non si poteva trattare la pace

Antioco, fallito il suo tentativo di pace, devastato completamente prima il contado degli Eleesi, e poi quello dei Pergameni, vi lascia il figlio Seleuco, e, fatta una marcia offensiva fino ad Adramitteo, si rivolge poi contro la ricca campagna che chiamano campo di Tebe, resa celebre dai versi di Omero; e non vi fu altra località dellAsia che procurasse più ingente bottino ai soldati del re

Là a Adramitteo si portarono anche Emilio e Eumene, girando con le loro navi, per proteggere la città

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