Livio, Ab urbe condita: Libro 34; 15 - 19, pag 2

Livio, Ab urbe condita: Libro 34; 15 - 19

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 34; 15 - 19

Caeduntur in portis, suomet ipsi agmine in arto haerentes Furono massacrati alle porte, costretti ad arrestarsi, in quegli stretti passaggi, dallo stesso loro affollarsi
Secundani terga hostium caedunt, ceteri castra diripiunt I soldati della seconda legione massacrarono i nemici prendendoli alle spalle, gli altri misero a sacco laccampamento
Valerius Antias supra quadraginta milia hostium caesa eo die scribit; Cato ipse, haud sane detractator laudum suarum, multos caesos ait, numerum non adscribit Valerio Anziate scrive che in quel giorno furono massacrati più di quarantamila nemici; persino Catone però, che non vuol certo climinuire la propria gloria, dice che molti furono uccisi ma non ne dà il numero

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Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 50 - 51
Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 50 - 51

Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 50 - 51

[16] Tria eo die laudabilia fecisse putatur: unum, quod circumducto exercitu procul navibus suis castrisque, ubi spem nisi in virtute haberent, inter medios hostes proelium commisit; alterum, quod cohortes ab tergo hostibus obiecit; tertium, quod secundam legionem ceteris omnibus effusis ad sequendos hostes pleno gradu sub signis compositam instructamque subire ad portam castrorum iussit [16] Tre cose meritevoli di elogio si pensa abbia fatto in quel giorno: la prima, aver attaccato battaglia proprio in mezzo ai nemici, dopo aver condotto con un giro lesercito lontano dalle sue navi e dal campo, dove non avessero speranza in altro che nel valore; la seconda, aver mandato delle coorti allattacco alle spalle del nemico; la terza, avere ordinato alla seconda legione, mentre tutte le altre si disperdevano allinseguimento dei nemici, di marciare rapidamente, schierata e ordinata dietro le insegne, verso la porta del campo
Nihil deinde a victoria cessatum Nessuna sosta vi fu dopo la vittoria

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Livio, Ab urbe condita: Libro 35; 46 - 51
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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 35; 46 - 51

Cum receptui signo dato suos spoliis onustos in castra reduxisset, paucis horis noctis ad quietem datis ad praedandum in agros duxit: effusius, ut sparsis hostibus fuga, praedati sunt Non appena, dato il segnale della ritirata, ebbe ricondotto allaccampamento i suoi soldati carichi di bottino, concesse poche ore di riposo nella notte e poi li portò nelle campagne a far preda;si spinsero a far preda più lontano, dato che inemici si erano dispersi nella fuga
Quae res non minus quam pugna pridie adversa Emporitanos Hispanos accolasque eorum in deditionem compulit Questo fatto non meno che la sconfitta del giorno precedente spinse alla resa gli Ispani di Emporie e i loro vicini

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 45; 23 - 44

Multi et aliarum civitatium, qui Emporias perfugerant, dediderunt se; quos omnes appellatos benigne vinoque et cibo curatos domos dimisit Anche molti di altre città, che si erano rifugiati a Emporie, si arresero; a tutti quanti [Catone] rivolse benevolmente la parola e dopo averli fatti ristorare con cibo e vino li rimandò alle loro case
Confestim inde castra movit; et quacumque incedebat agmen legati dedentium civitates suas occurrebant, et cum Tarraconem venit iam omnis cis Hiberum Hispania perdomita erat, captivique et Romani et socium ac Latini nominis variis casibus in Hispania oppressi donum consuli a barbaris reducebantur Subito poi levò laccampamento; dovunque passasse lesercito gli si facevano incontro delegati per consegnargli le loro città e quando giunse a Tarragona tutta la Spagna al di qua dellEbro era ormai sottomessa e i prigionieri tanto romani che latini e alleati catturati in Ispagna in diverse circostanze erano dai barbari ricondotti come dono al console

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Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 30; 01 - 03

Fama deinde volgatur consulem in Turdetaniam exercitum ducturum, et ad devios montanos 'profectum etiam' falso perlatum est Si diffuse poi la voce che il console voleva condurre lesercito in Turdetania e a popolazioni assai lontane sui monti si diede la falsa notizia che era già partito

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