Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 27 - 28
Ut omittam alios, Coelius triplicem gestae rei ordinem edit, unam traditam fama, alteram scriptam in laudatione filii, qui rei gestae interfuerit, tertiam quam ipse pro inquisita ac sibi comperta affert | Per lasciar da parte gli altri, dirò che Celio tramandò tre versioni dell'avvenimento: la prima, frutto della tradizione; la seconda dedotta dall'elogio funebre del padre scritto dal figlio del console ucciso, che aveva partecipato all'impresa; la terza, quella che lo stesso Celio ricostruì sulla base di accurate indagini |
Ceterum ita fama uariat ut tamen plerique loci speculandi causa castris egressum, omnes insidiis circumventum tradant | Comunque, nonostante la varietà delle versioni, la maggior parte degli scrittori narra che Marcello uscì dall'accampamento per fare un'esplorazione e tutti sono concordi nel raccontare ch'egli cadde in un'imboscata |
[28] Hannibal magnum terrorem hostibus morte consulis unius, uolnere alterius iniectum esse ratus, ne cui deesset occasioni castra in tumulum in quo pugnatum erat extemplo transfert; ibi inuentum Marcelli corpus sepelit | [28] Annibale, ritenendo che a causa della morte di uno dei due consoli e per la ferita dell'altro un grande timore avrebbe invaso l'animo dei Romani, per non lasciarsi sfuggire l'occasione trasferì subito il campo sul colle dove si era svolto il combattimento; qui trovò il corpo di Marcello, a cui diede sepoltura |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 37; 26 - 30
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 37; 26 - 30
Crispinus et morte collegae et suo volnere territus, silentio insequentis noctis profectus, quos proximos nanctus est montes, in iis loco alto et tuto undique castra posuit | Crispino, atterrito per la morte del collega e per la sua ferita, partì in silenzio la notte seguente e pose l'accampamento in un luogo alto e da ogni parte sicuro in una zona montuosa, la più vicina da raggiungere |
Ibi duo duces sagaciter moti sunt, alter ad inferendam, alter ad cauendam fraudem | Qui i due comandanti si mossero con grande accortezza, l'uno per tendere un agguato, l'altro per evitarlo |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 44; 21 - 33
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 44; 21 - 33
Anulis Marcelli simul cum corpore Hannibal potitus erat | Annibale insieme col corpo di Marcello si era impadronito anche dei suoi anelli |
Eius signi errore ne qui dolus necteretur a Poeno metuens Crispinus circa ciuitates proximas miserat nuntios occisum collegam esse anulisque eius hostem potitum: ne quibus litteris crederent nomine Marcelli compositis | Crispino, temendo che Annibale perpetrasse un inganno approfittando del fatto che si credesse per sbaglio che quel sigillo apparteneva ancora a Marcello, aveva inviato nelle città vicine dei messi ad avvisare che il suo collega era stato ucciso e che il nemico si era appropriato del suo anello; non prestassero, perciò, alcuna fede a lettere che fossero firmate col nome di Marcello |
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Livio, Ab urbe condita: Libro 27; 15 - 16
Latino: dall'autore Livio, opera Ab urbe condita parte Libro 27; 15 - 16
Paulo ante hic nuntius consulis Salapiam uenerat quam litterae ab Hannibale allatae sunt Marcelli nomine compositae se nocte quae diem illum secutura esset Salapiam uenturum: parati milites essent qui in praesidio erant, si quo opera eorum opus esset | Il messo era appena arrivato a Salapia, quando fu recata da parte di Annibale una lettera firmata col sigillo di Marcello, dove questi annunciava che nella notte seguente sarebbe venuto a Salaria: i soldati che erano là di guarnigione si tenessero pronti per il caso fosse necessaria l'opera loro |
Sensere Salapitani fraudem; et ab ira non defectionis modo sed etiam equitum interfectorum rati occasionem supplicii peti, remisso retro nuntio--perfuga autem Romanus erat--ut sine arbitro milites quae vellent agerent, oppidanos per muros urbisque opportuna loca in stationibus disponunt; custodias vigiliasque in eam noctem intentius instruunt; circa portam qua venturum hostem rebantur quod roboris in praesidio erat opponunt | Quei di Salapia si accorsero della frode e, ritenendo che Annibale cercasse l'occasione per infliggere a loro un castigo, perché irato non solo per la loro defezione, ma anche per il massacro dei cavalieri, rimandarono indietro il messo di Annibale, che era un disertore romano, perché i soldati potessero agire come volevano senza testimonio: disposero quindi i cittadini sulle mura e in luoghi opportuni della città formando corpi di guardia; provvidero per quella notte ad un più attento sistema di vigilanza e concentrarono il nerbo delle forze intorno alla porta, dalla quale pensavano che il nemico sarebbe venuto |
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Hannibal quarta vigilia ferme ad urbem accessit | Annibale, infatti, quasi alla quarta vigilia si avvicinò alla città |