La visione storica e politica di Popper

La visione storica e politica di Popper

La visione razionalista e critica (di una scienza relativa non assoluta) è fondamento anche della visione politica di Popper

così come nella scienza non è possibile l'assolutismo di una teoria, allo stesso modo in politica bisogna sempre mettere in discussione le idee politiche che possono danneggiare gli uomini. Il fallibilismo deve essere una caratteristica anche del mondo politico. Popper è stato il più grande liberale dello stato dell'Occidente.

Popper riprende la teoria di Bergson e distingue tra:

- società aperta: è la società liberale che funziona per congetture e confutazioni. Come la scienza, che fa ipotesi, le critica, le confuta, ecc. allo stesso modo deve agire la politica: la politica liberale deve fare leggi, che non sono definitive ma vanno continuamente sistemate, bisogna cercarne il limite. La società aperta è basata sul riformismo gradualista o continuo. Ha come obiettivo la salvaguardia della libertà dei membri della società, mediante istituzioni democratiche auto correggibili.

- società chiusa: è organizzata secondo norme di comportamento fondata sulle utopie della filosofia e della storia (Platone, Marx, Hegel). Consiste nell'individuare principi superiori con cui sono giustificati le politiche di un governo. (virtù, socializzazione dei mezzi di produzione, spirito del mondo). Per questo motive le utopie sono quanto di piu pericoloso l'uomo abbia potuto inventarsi perché non si considera l'individuo ma solo un principio superiore (come Hannah Arendt: il totalitarismo è credere che la storia ha un suo movimento che si realizza da sa, chi è contrario va eliminato).

Considera nemici della società aperta:

-    Eraclito: lo vede operante dello storicismo illiberale perché crede che l'uomo sia governato dal medesimo destino

-    Platone:  il suo stato ideale rispecchia i caratteri del regime totalitario ed antidemocratico

-    Hegel: il suo pensiero parte da presupposti( lo stato è tutto, la dialettica determina la storia, reale = razionale) inaccettabili.

-    Marx: nonostante apprezzi il valore intellettuale del suo pensiero, lo considera un falso profeta perché aveva previsto la realizzazione del comunismo che in realtà non è avvenuto, ma anzi ha influenzato l'ideologia dei regimi comunisti.