il piccolo Beniamino, sempre raffigurato come un giovinetto biondo dall'elegante veste azzurra, accovacciato in primo piano, indica la bocca del suo sacco posato a terra nel quale Giuseppe ha fatto nascondere la coppa. Sulla destra uno dei fratelli, quello caratterizzato dalla vistosa berretta rossa, si accorge dell'accaduto e guarda verso Beniamino alzando le braccia in un gesto di allarmato stupore.
Gli altri fratelli sono ancora intenti a frugarne i loro sacchi commentando l'insolita circostanza ma senza avere colto il dramma del fratello più giovane. Nello sfondo paesaggistico un gruppo di viaggiatore si avvicina con un asinello: quasi una scenetta di genere forse mediata dalla cultura nordica che molto appassionava il Bacchiacca.
La scena principale invece è costruita con la giustapposizione delle figure maschili e culmina nel giallo intenso della veste indossata dal fratello che si volge alle spalle e nel rosa della tunica di Simeone, reso riconoscibile anche dal suo ampio cappello di paglia. Il racconto incentrato sulla figura di Beniamino, vittima innocente, quasi Alter Ego dello stesso Giuseppe, di cui peraltro Il fratello più carnalmente vicino poiché è figlio anche della stessa madre, Rachele.
Si procede quindi all'arresto di Beniamino dopo che la coppa nascosta da Giuseppe è stata ritrovata nel suo sacco. Il tutto con il rammarico dei fratelli che vedono in pericolo il più giovane, che anche il più amato dal vecchio padre Giacobbe.