La morte di Eurialo e Niso: riassunto e commento

La morte di Eurialo e Niso: riassunto e commento

Intanto trecento cavalieri mandati avanti dalla città Latina

.... mentre l'altra legione indugia schierata e distesa sul campo, portavano la risposta a Turno, guidati da Volcente. Avanzavano nella agli accampamenti e sotto le mura, quando vedono quelli da lontano girando (che girano) varso la sinistra, e l'elmo tradisce l'incauto Eurialo nell'ombra rischiarata dall notte, e rifulge posto di fronte ai raggi. Non invano fu visto dalla schiera. Grida Volcente:

Per la nascosta pista rilucieva qualche sentiero (nel senso che in alcuni sentieri oscuri, a tratti rilucevana il riflesso dell'elmo di Eurialo)

L'oscurità del bosco e la preda abbondante e il timore gli fa sbagliare strada. Niso va via, dimenticandosi dell'amico aveva evitato i nemici e i luoghi; che dopo dal nome di Alba, furono detti Albani (allora il re latino aveva alti pascoli) quando si fermò e invano cercò di guardare (trovare) l'amico mancante:

Sente i cavalli, sente le grida, e i segnali degli inseguitori; non passo molto tempo quando un clamore arriva alle orecchie (-), che ormai tutto lo schieramento nemico lo rapisce (In questo momento Virgilio descrive Eurialo circondato dai nemici) sopraffatto per l'inganno dei luoghi e della notte, e che tenta invano molte uscite (molte vie) essendoci l'improvviso assalto impetuoso. Cosa dovrebbe fare? Con quale forza, con quale armi, dovrebbe osare salvare il giovane? Forse dovrebbe gettarsi pronto a morire in mezzo alle spade per cercare una bella morte per vi delle ferite.

Rapidamente ritratto il braccio e vibrando l'asta guardando l'alta luna prega così con la voce: