La genitorialità disfunzionale

La genitorialità disfunzionale

si caratterizza come un processo multifattoriale in cui possono intervenire varie cause che agiscono assieme e si influenzano reciprocamente

La disfunzionalità può nascere ad esempio a seguito di fallimenti relazionali e sociali del genitore.

L'elemento principale è comunque rappresentato dall'incapacità di assumere il ruolo di genitore e di creare un legame significativo con il figlio. La figura genitoriale disfunzionale, infatti, non è in grado di instaurare un rapporto di empatia e di andare incontro ai bisogni del figlio, soprattutto in periodi di crisi. Il genitore con un legame di attaccamento insicuro, nel caso di mancata soddisfazione delle proprie aspettative, tende a soddisfare i propri bisogni anziché quelli del giovane. Il comportamento dell'adulto, pertanto, potrà diventare ad esempio rigido o valutativo. L'assunzione di tale tipologia di comportamento è una manifestazione di sfiducia nella possibilità di costituire legami di attaccamento positivi. 

 STILI GENITORIALI PSICOLOGIA - Un altro elemento fondamentale della disfunzione genitoriale è la mancata assunzione di responsabilità. Il genitore, in questo caso, non è in grado di porre in essere la funzione autoriflessiva, che gli consente di individuare i bisogni e gli stati emotivi del figlio. L'adulto, ad esempio, compie attribuzioni di responsabilità a caratteristiche negative del figlio.

Altri elementi contingenti possono aggravare la disfunzionalità, come ad esempio problemi psichiatrici, la giovane età dei genitori o l'assenza di una struttura familiare di supporto. In questi casi i servizi di tutela dei minori, in un'ottica di analisi processuale, hanno il dovere di concentrare la loro attenzione non soltanto sugli elementi di vulnerabilità dei genitori, ma anche sui fattori positivi che concorrono all'esercizio della genitorialità, come ad esempio le potenzialità nel sostenere i figli in caso di crisi.

Studi condotti negli anni 80 hanno dimostrato che non esiste una correlazione diretta tra fattori di rischio e danno, ma che bisogna valutare l'effetto dell'interazione tra fattori di rischio e fattori protettivi. Un fattore di rischio, come ad esempio la povertà, può portare a fenomeni di violenza quando sia accompagnato da altri fattori simili, come il disagio psichico. La povertà può invece essere controbilanciata da fattori positivi come ad esempio una rete di sostegno alla famiglia. 

 STILI EDUCATIVI GENITORIALI - Un modello che ha recepito tali considerazioni è quello elaborato da Paola di Blasio. Tale modello, in una prospettiva processuale, fa convivere i fattori di rischio con le risorse presenti all'interno del sistema familiare. Dall'interazione di tali fattori può emergere un danno reale o una capacità di affrontare la situazione di rischio.

I rischi vengono distinti in rischi prossimali e rischi distali. Il rischio distale rappresenta una fragilità del contesto familiare, mentre i rischi prossimali si riferiscono all'esperienza vissuta nel quotidiano