La disputa delle osse di Dante Alighieri

la disputa delle osse di Dante Alighieri

Seppellito a Ravenna è qui che Dante trascorre gli ultimi anni della sua vita dopo l'esilio da Firenze

Il sarcofago dove riposa Dante Alighieri Il sarcofago dove riposa Dante Alighieri

Negli anni seguenti e per molti secoli Firenze faticò ad accettare che i resti del sommo poeta non venissero custoditi nella sua città natale, ma non si trovò mai un accordo con i ravennati custodi della reliquia. Personaggi illustri vennero a Ravenna per omaggiare il sarcofago ma non sapevano che per molto tempo rimase vuoto.

Intorno al 1500 Firenze aveva indetto una raccolta firme per fare in modo che potessero riappropriarsi della salma e anche il papa diede il suo benestare. Una delegazione fiorentina partì alla volta di Ravenna per recuperare le spoglie ma nel frattempo i frati francescani, scavando un buco da dietro il muro del sarcofago, si impossessarono delle ossa nascondendole altrove.

Quando la delegazione si presentò e aprì il sarcofago, si accorse con stupore che dentro era vuoto. Il luogo della nuova sepoltura rimase nascosto per circa 3 secoli e mezzo e si trovava a poche decine di metri dal sarcofago di Dante. Poi il 27 maggio 1865 vennero ritrovate casualmente da un operaio che, abbattendo una porta murata, rinviene una cassetta con scritto sopra "Ossa Dantis", le ossa di Dante.

Le autorità sorprese, aprono il sarcofago e scoprono che è vuoto e ricollocano al suo interno le ossa rinvenute

Una targa ricorda il punto esatto del ritrovamento delle ossa di Dante Alighieri il 27 maggio 1865 Una targa ricorda il punto esatto del ritrovamento delle ossa di Dante Alighieri il 27 maggio 1865