In quell’età ch’io misurar solea Gianbattista Felice Zappi

In quell’età ch’io misurar solea Gianbattista Felice Zappi

Nell'età in cui vivevo

...Io con il mio capro, e il capro era più alto,

io amavo Clori,che a quell’età

non mi pareva più donna ma meraviglia.

Un mattino le dissi: Io ti amo: e lo disse il cuore,

poiché la lingua non ci riusciva,

e lei mi diede un bacio, e mi disse:

Fanciulletto, ah non sai cos’è l’amore!

Ella s’innamorò di altri, e gli altri di lei,

io poi arrivai all’età che l’uomo s’innamora,

l’età della mia sofferenza.

Clori ora mi disprezza, io l’amo ancora da quel giorno,

ma lei non si ricorda del mio amor per lei,

ma io mi ricordo ancora di quel bacio.

Il tema di quest'opera si basa sull'amore, l’amore che il poeta prova verso Clori,una donna più grande di lui che rifiuterà il suo amore sia nella sua tenera età sia quando esso sarà diventato ormai adulto. Questa poesia è un sonetto a versi ENDECASILLABI formato da 2 quartine INCATENATE e 2 terzine INCROCIATE. Leggendo il primo verso troviamo una figura retorica, che è l'enjambement, ossia quando su un verso, il periodo viene staccato e poi ripreso al verso successivo. Poi troviamo l'ALLITTERAZIONE ossia una ripetizione di suoni (esempio: infelici, affannosi) e inoltre troviamo anche delle consonanze (misurar solea). Quest'opera presenta un linguaggio che rispecchia il periodo letterario in cui si trova, ossia semplice e chiaro.