.. una denominazione che i filosofi di quel tempo usavano per riassumere la prorpia missione intellettuale ricorrendo all'immagine della luce che rischiara la nottedell'ignoranza.
Nel secolo dei Lumi, l'intero quadro sociale, economico, culturale, istituzionale dell'Europa divenne oggetto di critica. La polemica contro le religioni riprese riflessioni già avviate nel Seicento da un filosofo Olandese che negava il valore universale delle Sacre scritture. Si deve ai philosophes la straordinaria opera di divulgazione attraverso cui prese forma l'opinione pubblica.
Intelletuali e politica. La diffusione delle idee dei philosophes fu favorita dallo sviluppo dell'editoria e della stampa. Le discussioni nei salotti della nobiltà, nei caffè, nelle società letterarie e filantropiche, le corrispondenze e i viaggi moltiplicarono i contatti tra gli intellettuali. Nella seconda metà del secolo, si costituì una corrente di pensiero cosmopolita. I principi ideali del movimento illuminista dovevano però raggiungere un pubblico più vasto, infatti in Italia Verri diede vita alla rivista "Il Caffè". Nell'opera di divulgazione del sapere ebbe un ruolo determinante l'Encyclopédie.
L'Enciclopedia. L'Enciclopedia inizilamente era un Dizionario universale di arti e scienze, uscito in Gran Bretagna nel 1728. Quasi 20 anni dopo venne affidato il preogetto di una traduzione dell'opera a Diderot e D'Alembert che avvertirono la necessità di apportare correzioni ed ampliamenti finchè l'opera non raggiunse dimensioni imponenti. Intorno all'Encyclopèdie si formò il "partito" dei philosophes che operava per favorire un assolutismo Illuminato, ma sosteneva anche i principi su cui si sarebbe retto più tardi lo stato liberale.
Contro gli arbitri dell'assolutismo, i philosophes rivendicavano l'ugualaianza tra i cittadini e la libertà come diritto, un sistema simile vigeva in Gran Bretagna da oltre mezzo secolo quando uscì il trattato di Montesquieu Lo Spirito delle leggi che ebbe in 3 anni 22 edizioni. Una fortuna poco meno clamorosa toccò al Discorso sulla disugualianza tra gli uomini e al Contatto sociale di Rousseau, secondo lui in origine gli uomini vivevano in uno "stato di natura" dove la terra non apparteneva a nessuno e i suoi frutti erano disponibili per tutti, quando però ci fu l'appropriaizone privata della terra vennero meno l'ugualianza e la concordia. Per argirìnare la violenza aìnaque lo stato. Lo stato doveva essere ricostruito su basi nuove.
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Critica della religione e tolleranza. Voltaire, Diderot, d'Holbach, avevano sottoposto a una critica le religioni rivelate. Già all'inizio del secolo Bayle aveva cominciato col mettere in dubbio la figura di Dio e dopo svariate riflessioni arrivò alla conclusione che Egli non era onnipotente. Nell'opera di d'Holbach: Cristianesimo svelato veniva sostenuto l'ideale che la religione è un'invenzione dei sovrani. Una spiegazione dell'origine delle religioni apparve nell'opera di Diderot "Aggiunte ai pensieri filosofici".
Nè d'Holbach ne Diderot negavano l'esistenza di un Dio creatore. La riduzione della religione svelata a religione naturale non implicava nemmeno la rinuncia ad un codice morale ma tutto ciò si traduce in una decisa condanna all'intolleranza.
