Per secoli le alte montagne e le fitte foreste del piccolo regno del Bhutan, nell'Himalaya orientale, lo hanno reso virtualmente inaccessibile al mondo esterno. I regnanti del paese hanno rafforzato questo isolamento naturale bandendo i visitatori stranieri fino al XX secolo
Oggi solo 7.000 persone all'anno hanno il permesso di visitarlo. Il fiume Paro scende dalle vette del nord, che raggiungono i 7.000 metri di altezza, e scorre attraverso la valle fornendo acqua ai terrazzamenti coltivati a riso e ad altri campi.
Sopra la valle, su uno sperone di roccia, si trova il Paro Dzong. Costruito nel 1644, il Dzong è il monastero e il centro amministrativo della valle, è un prodigio di architettura superato soltanto dallo straordinario monastero di Taktsang, il più famoso del Bhutan.
La Valle del Paro è la massima espressione della pace, della tranquillità e della spiritualità. Ogni anno, si tiene qui uno spettacolare festival e religioso, chiamato Tsechu, in cui centinaia di persone abbigliate con colori sgargianti arrivano da tutto il paese per tre giorni di danze