In patria Himmler recita il ruolo di ufficiale ligio al suo dovere, di patriota, di uomo fedele al fuhrer mentre in segreto cerca di stabilire contatti con gli alleati. Vuole discutere i termini della resa
Verso la fine della guerra Adolph Hitler ordina al capo delle S.S. di organizzare le le forze rimaste per una difesa nella parte orientale dove avanzano i russi. La difesa non regge e a marzo del 1945 i sovietici sono a 60km da Berlino. Himmler viene rimosso dal comando della parte est.
Rifugiatosi fuori da Berlino, Himmler scrive una lettera privata al primo ministro inglese Winston Churchill e ancora utilizza il vice-presidente della croce rossa svedese come intermediario per i suoi messaggi. In cambio mette sul piatto della trattativa la sua disponibilità a liberare alcuni prigioneri dai campi di concentramento. Lo scopo è fare leva per avviare le negoziazioni e avere un nuovo ruolo per se stesso a guerra finita. I tentativi di negoziati con gli alleati falliscono uno dopo l'altro. Nessuno vuole avere niente a che fare con lui.
Hitler gli chiede di combattere fino alla morte e di rispettare il suo giuramento di essergli fedele sempre. Quando viene a sapere della trattiva privata alle sue spalle va su tutte le furie e considerando infranto il giuramento prima della morte dichiara:
Ich stosse ver meinem Tode den Fruheren Reichsfuhrer-SS und Reichsminister des innern, Heinrich Himmler aus der Partei sowie aus allen Staatsamtern aus | Prima della mia morte destituisco l'ex capo delle S.S. e ministro dell'interno Heinrich Himmler dal partito nazista e da tutti gli incarichi statali |