Tutta la speculazione precedente è finalizzata all'etica che consiste nell'indicare la strada per la felicità
. Per gli Epicurei la felicità consiste nel piacere che è il godimento dei sensi. Vi sono due specie di piaceri:
- Piacere stabile: consiste nella privazione del dolore sia su piano fisico (dolore fisico) sia quello psicologico (turbamenti interiore).
- Piacere in movimento: consiste nel godimento dei sensi che non si mantiene costante nel tempo perchè può esserci oppure no.
La felicità consiste solo nel piacere stabile ed è quindi definita come aponia (da “a-ponos”: senza dolore) e atarassia (=senza turbamento). Per raggiungere la condizione della felicità bisogna limitare al minimo i bisogni. Il culmine del piacere è la distruzione del dolore. Non c'è nulla di positivo nel senso matematico del termine nel piacere. E' opportuno distinguere i bisogni (il loro mancato soddisfacimento può provocarne la morte) dai desideri.
È importante ridurre al minimo le proprie aspettative, circoscrivere i propri bisogni. Ciò di cui sentiamo l'esigenza non sempre corrisponde ad un bisogno (come nutrirsi o dormire). Nel 1900 un sociologo di nome Maslow ha classificato i bisogni, il cui ordine non è casuale:
1) bisogni fisiologici: mangiare, dormire...
2) bisogni di salvezza: sono le precauzioni contro le minacce dell'ambiente in cui si vive)
3) bisogni di appartenenza: nessuno si sente a proprio agio da solo
4) bisogni di stima: ambito che riguarda soltanto gli uomini
5) bisogni di auto realizzazione: per dare un senso alla propria vita.
Forse solo i primi due sono bisogni il cui soddisfacimento è essenziale. Epicuro distingue i bisogni:
- Bisogni naturali: alcuni sono necessari (mangiare) altri no (mangiare troppo
- Bisogni vani: non sono necessari e vanno rimossi
L'accorto calcolo dei piaceri può far si che l'uomo basti a se stesso e non divenga schiavo dei bisogni. La saggezza è dunque la condizione stessa della felicità in quanto è in grado di calcolare la quantità dei piaceri per raggiungerla. Epicuro parla di carattere sensibile del piacere, forzando l concetto per opporsi alla teoria di Aristotele. Aristotele diceva che lo stile di vita più nobile è quello del filosofo, colui che contempla la verità. Gli Epicurei vedono la sensazione come criterio della verità. Lo stesso appagamento che si ha contemplando la verità è riconducibile alla speranza di esperire il piacere.
L'amicizia nasce dall'utile ma è un bene di per sé. La saggezza è il comportamento da tenere ed è comunque preferibile una saggezza sfortunata ad una stoltezza fortunata.