Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 04; 11-20
[11] Sit igitur hic fons; utamur tamen in his perturbationibus describendis Stoicorum definitionibus et partitionibus, qui mihi videntur in hac quaestione versari acutissime | [11] Sia questa la fonte, dunque; useremo tuttavia nel descrivere queste perturbazioni le definizioni e le eccezioni degli stoici, che mi sembrano ragionare acutissimamente su questa questione |
[VI] Est igitur Zenonis haec definitio, ut perturbatio sit, quod pa qoj ille dicit, aversa a recta ratione contra naturam animi commotio | [VI] Cè dunque questa definizione di Zenone, che il turbamento sia, ciò che lui chiama pathos, un movimento dellanimo contro natura opposto alla retta razionalità |
Quidam brevius perturbationem esse adpetitum vehementiorem, sed vehementiorem eum volunt esse, qui longius discesserit a naturae constantia | Alcuni più brevemente sostengono che il turbamento sia un appetito troppo violento, ma ritengono che sia troppo violento quello che si sia allontanato troppo dallarmonia della natura |
Maybe you might be interested
Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 05; 01-10
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 05; 01-10
Partes autem perturbationum volunt ex duobus opinatis bonis nasci et ex duobus opinatis malis; ita esse quattuor, ex bonis libidinem et laetitiam, ut sit laetitia praesentium bonorum libido futurorum, ex malis metum et aegritudinem nasci censent, metum futuris, aegritudinem praesentibus; quae enim venientis metuuntur, eadem adficiunt aegritudine instantia | Le ripartizioni delle perturbazioni vogliono derivare da due cose considerate beni e da due considerati mali; cioè da quattro fattori, dai buoni ritengono che nascano la passione e la gioia, siccome la letizia è propria dei beni presenti e la passione dei futuri, dai cattivi la paura e il tormento, timore per le cose future, tormento per quelle presenti; le stesse cose che sono temute se vengono, portano al tormento se sono presenti |
[12] Laetitia autem et libido in bonorum opinione versantur, cum libido ad id, quod videtur bonum, inlecta et infiammata rapiatur, laetitia ut adepta iam aliquid concupitum ecferatur et gestiat | [12] Invece la gioia e la passione sono considerate nellopinione di cose buone, giacchè la passione smodata e ardente è rapita verso ciò che sembra buono, la letizia si porta e gestisce le cose che cose vicine come ormai già qualcosa di ottenuto |
Maybe you might be interested
Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 188-229
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 188-229
Natura enim omnes ea, quae bona videntur, secuntur fugiuntque contraria; quam ob rem simul obiecta species est cuiuspiam, quod bonum videatur, ad id adipiscendum impellit ipsa natura | Per natura, infatti, tutti seguono le cose che sembrano buone e fuggono quelle contrarie; perciò non appena fu ricercata la tipologia di quella cosa che sembra buona, la natura stessa spinge a rivolgercisi |
Id cum constanter prudenterque fit, eius modi adpetitionem Stoici bou lhsin appellant, nos appellemus v o l u n t a t e m | Quando ciò avviene in maniera razionale e prudente, gli stoici chiamano boulesis unattrazione di questo modo e noi la chiameremo volontà |
Maybe you might be interested
Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 04; 31-40
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 04; 31-40
Eam illi putant in solo esse sapiente; quam sic definiunt: voluntas est, quae quid cum ratione desiderat | Essi ritengono che questa si trovi nel solo sapiente; e la definiscono così: la volontà quella che desidera con raziocino qualunque cosa |
Quae autem ratione adversante incitata est vehementius, ea libido est vel cupiditas effrenata, quae in omnibus stultis invenitur | E chiamata invece libidine o desiderio sfrenato, che si trova in tutti gli sciocchi quella che, anche se la razionalità è contraria, viene cercata in maniera troppo veemente |
Maybe you might be interested
Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 01; 91-153
Latino: dall'autore Cicerone, opera Tuscolanae Disputationes parte Libro 01; 91-153
[13] Itemque cum ita movemur, ut in bono simus aliquo, dupliciter id contingit | [13] Così, quando siamo mossi cosi da essere in qualche bene, ci tocca in una maniera duplice |