Latino: dall'autore Cicerone, opera Pro Murena parte 01; 76-80
[76] Tuberonis, itaque homo integerrimus, civis optimus, cum esset L Pauli nepos, P Africani, ut dixi, sororis filius, his haedinis pelliculis praetura deiectus est | [76] di Tuberone, così un uomo integerrimo, cittadino esemplare, pur essendo nipote di Lucio Polo, figlio della sorella di Publio Africano, come dissi, fu allontanato dalla pretura per queste pelli di capretto |
Odit populus Romanus privatam luxuriam, publicam magnificentiam diligit; non amat profusas epulas, sordes et inhumanitatem multo minus; distinguit rationem officiorum ac temporum, vicissitudinem laboris ac voluptatis | Il popolo romano odia lo sfarzo personale, ma ama la magnificenza pubblica; non ama banchetti diffusi, molto meno le avarizie e lilliberalità; distingue la logica dei doveri e dei momenti opportuni, le circostanze della fatica e del piacere |
Nam quod ais nulla re adlici hominum mentis oportere ad magistratum mandandum nisi dignitate, hoc tu ipse in quo summa est dignitas non servas | Tu stesso, in cui grandissima è la dignità, non osservi ciò che dici, e cioè che per nessun motivo bisogna corrompere le menti degli uomini nelleleggere i magistrati se non per dignità |
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Cur enim quemquam ut studeat tibi, ut te adiuvet rogas | Perché infatti cerchi qualcuno che ti favorisca e che ti aiuti |
Rogas tu me ut mihi praesis, ut committam ego me tibi | Tu mi chiedi di star su di me affinché io mi affidi a te |
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Quid tandem | E che dunque |
istuc me rogari oportet abs te, an te potius a me ut pro mea salute laborem periculumque suscipias | Era necessario che io fossi pregato da te o piuttosto tu da me affinché ti accollassi fatica e pericolo per la mia salvezza |
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[77] Quid quod habes nomenclatorem | [77] E che dire del fatto che hai uno schiavo che suggerisce i nomi |
in eo quidem fallis et decipis | In ciò certo sbagli e inganni |
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Nam, si nomine appellari abs te civis tuos honestum est, turpe est eos notiores esse servo tuo quam tibi | Infatti, se è giusto che i tuoi concittadini siano chiamati per nome da te, è vergognoso che essi siano più noti al tuo servo che a te |