Cicerone, In Verrem: 02; 05-11-15, pag 4

Cicerone, In Verrem: 02; 05-11-15

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 05-11-15
Ita quaestor sum factus ut mihi illum honorem tum non solum datum, sed etiam creditum et commissum putarem; sic obtinui quaesturam in Sicilia provincia ut omnium oculos in me unum coniectos esse arbitrarer, ut me quaesturamque meam quasi in aliquo terrarum orbis theatro versari existimarem, ut semper omnia quae iucunda videntur esse, ea non modo his extraordinariis cupiditatibus, sed etiam ipsi naturae ac necessitati denegarem Fui nominato questore, così che pensai che in quel momento non mi veniva solo elargita una carica, ma ricevevo anche un prestito e un pegno di cui render conto;io esercitai la questura nella Provincia di Sicilia col pensiero che gli occhi di tutti fossero puntati su me solo, persuaso che io, con la mia re sponsabilità di questore, fossi per così dire oggetto di spettacolo su di una specie di palcoscenico esposto agli sguardi di tutto il mondo, al punto da privarmi sempre d'ogni cosa che potesse sembrar piacevole, e parlo non solo di questi appetiti disordinati di cui siamo testimoni, ma anche dei bisogni naturali della vita
[36] Nunc sum designatus aedilis; habeo rationem quid a populo Romano acceperim; mihi ludos sanctissimos maxima cum cura et caerimonia Cereri, Libero, Liberaeque faciundos, mihi Floram matrem populo plebique Romanae ludorum celebritate placandam, mihi ludos antiquissimos, qui primi Romani appellati sunt, cum dignitate maxima et religione Iovi, Iunoni, Minervaeque esse faciundos, mihi sacrarum aedium procurationem, mihi totam urbem tuendam esse commissam; ob earum rerum laborem et sollicitudinem fructus illos datos, antiquiorem in senatu sententiae dicendae locum, togam praetextam, sellam curulem, ius imaginis ad memoriam posteritatemque prodendae [36] Adesso sono edile designato; ho perfetta coscienza degli incari chi che ho ricevuto dal popolo romano; devo allestire con la massima cura e rispetto religioso i giochi devotissi mi in onore di Cerere, Libero e Libera, io devo provvede re a placare la Madre Flora a favore del popolo e della plebe di Roma con la celebrazione dei solenni giochi in suo onore, tocca a me organizzare con grande maestà e profonda devozione i giochi in onore di Giove, Giunone e Minerva, che sono i più antichi che abbiamo e i primi a essere stati chiamati romani, a me è stata affidata la sovrintendenza agli edifici sacri e la vigilanza sull'intero territorio cittadino; pure per compensarmi delle fatiche e delle preoccupazioni, mi sono stati riconosciuti questi privilegi, il diritto di precedenza nell'esprimere il mio voto in senato, la toga pretesta, la sedia curule, il diritto di esporre la mia immagine per tramandarla al ricordo della posteri tà
[37] Ex his ego omnibus rebus, iudices,ita mihi omnis deos propitios velim, etiamsi mihi iucundissimus est honos populi, tamen nequaquam capio tantum voluptatis quantum et sollicitudinis et laboris, ut haec ipsa aedilitas, non quia necesse fuerit, alicui candidato data, sed, quia sic oportuerit, recte conlocata et iudicio populi in loco esse posita videatur [37]Per tutte queste cose, o giudici, - vorrei che tutti gli dèi mi fossero propizi- per quanto la carica conferitami dal popolo mi sia estremamente gradita, tuttavia non traggo per nessun verso tanta gioia quanta è la preoccupazione e la fatica, così da far apparire che proprio questa edilità non è stata assegnata a un candidato qualsiasi, perché a uno occorreva pur darla, ma è stata affidata in buone mani e collocata, per giudizio del popolo, al posto giusto, perché così bisogna va fare

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-76-80

[XV, 38] Tu cum esses praetor renuntiatus quoquo modo,mitto enim et praetereo quid tum sit actum,sed cum esses renuntiatus, ut dixi, non ipsa praeconis voce excitatus es, qui te totiens seniorum iuniorumque centuriis illo honore adfici pronuntiavit, ut hoc putares, aliquam rei publicae partem tibi creditam, annum tibi illum unum domo carendum esse meretricis [XV, 38]Tu invece, quando fosti proclamato pre tore, e non stiamo a indagare come -preferisco lasciar da parte i retroscena e passare oltre,- quando dunque avven ne la proclamazione, come ho detto, la voce stessa del banditore, che tante volte annunciò pubblicamente che quella carica ti era conferita dalle centurie degli anziani e dei giovani, non risvegliò la tua coscienza così da spin gerti a pensare che ti era stato affidato un settore non trascurabile dello Stato e che almeno per l'intera durata quell'anno dovevi astenerti dal frequentare la casa di una prostituta
Cum tibi sorte obtigisset uti ius diceres, quantum negoti, quid oneris haberes, numquam cogitasti Essendoti toccato in sorte di ammini strare la giustizia, non riflettesti mai sulla gravità dell impegno, sulla responsabilità dell'incarico che pesava sulle tue spalle

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Neque illud rationis habuisti, si forte te expergefacere posses, eam provinciam, quam tueri singulari sapientia atque integritate difficile esset, ad summam stultitiam nequitiamque venisse E non avesti quel minimo di consapevo lezza, posto che tu riuscissi a risvegliarti dal tuo torpore, del fatto che quella provincia, il cui illuminato governo sarebbe stato difficile anche per un uomo dotato di ecce zionale saggezza e integrità, era invece capitata nelle ma ni di uno straordinariamente stolto e scellerato
Itaque non modo a domo tua Chelidonem in praetura excludere noluisti, sed in Chelidonis domum praeturam totam detulisti Perciò, non solo non volesti escludere dalla tua casa Chelídone durante la tua pretura, ma trasferisti in casa di Chelídone tutta la gestione della pretura

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[39] Secuta provincia est; in qua numquam tibi venit in mentem non tibi idcirco fascis ac securis et tantam imperi vim tantamque ornamentorum omnium dignitatem datam ut earum rerum vi et auctoritate omnia repagula pudoris officique perfringeres, ut omnium bona praedam tuam duceres, ut nullius res tuta, nullius domus clausa, nullius vita saepta, nullius pudicitia munita contra tuam cupiditatem et audaciam posset esse; in qua tu te ita gessisti ut, omnibus cum teneare rebus, ad bellum fugitivorum confugias; ex quo iam intellegis non modo nullam tibi defensionem, sed maximam vim criminum exortam [39] Venne poi il gover natorato della provincia di Sicilia; durante questo incari co non ti passò mai per la mente che i fasci e le scuri e tanta potenza legata al comando supremo e tanta maestà derivante da tutte le distinzioni di cui godi, non ti erano stati accordati affinché tu con la forza e l'autorità di tali attributi infrangessi tutte le barriere dell'onore e del do vere, affinché considerassi i beni di tutti come preda tua, affinché nessuno potesse conservare al sicuro il proprio patrimonio, nessuno potesse tener chiusa la propria casa, nessuno potesse proteggere efficacemente la propria vita, nessuno potesse difendere il proprio pudore di fronte alla ma bramosia e alla tua audacia; durante questo incarico ti si sei comportato in modo tale che adesso, messo alle strette da tutta una serie di circostanze, devi andarti a ri fugiare nell'argomento della guerra servile, che però, co me ben vedi, non ti ha finora offerto nessuna difesa; anzi ne è derivata una quantità innumerevole di capi d'ac cusa
Nisi forte Italici fugitivorum belli reliquias atque illud Tempsanum incommodum proferes, ad quod recens cum te peropportune fortuna attulisset, si quid in te virtutis aut industriae habuisses, idem qui semper fueras inventus es A meno che tu per caso non tiri in ballo gli avanzi della guerra di schiavi italici e quel brutto guaio di Tempsa, al quale recentemente la sorte ti mise di fronte offrendoti una splendida opportunità, se solo avessi avuto in te un briciolo di coraggio o di iniziativa, tu invece ti dimostrasti uguale e identico a quello che eri sempre stato

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