Cicerone, In Verrem: 02; 04-131-135

Cicerone, In Verrem: 02; 04-131-135

Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-131-135

[131] Vt saepius ad Marcellum revertar, iudices, sic habetote, pluris esse a Syracusanis istius adventu deos quam victoria Marcelli homines desideratos [131] Voglio ritornare a Marcello, o giudici, così siate certi, che i Siracusani hanno lamentato più la perdita di un maggior numero di divinità con larrivo di costui che di uomini in deguito alla vittoria di Marcello
Etenim ille requisisse etiam dicitur Archimedem illum, summo ingenio hominem ac disciplina, quem cum audisset interfectum permoleste tulisse: iste omnia quae requisivit, non ut conservaret verum ut asportaret requisivit Si dice che questi fece ricercare anche quellArchimede, uomo di grande ingegno e cultura; quando poi seppe che era stato ucciso, fu invaso da un profondo rammarico; costui si è dedicato alle ricerche: ricercò non per conservare, ma per portare via
Iam illa quae leviora videbuntur ideo praeteribo, quod mensas Delphicas e marmore, crateras ex aere pulcherrimas, vim maximam vasorum Corinthiorum ex omnibus aedibus sacris abstulit Syracusis Ma quelle cose che sembreranno meno rilevanti, le voglio tralasciare, portò via da tutti gli edifici sacri di Siracusa, delle tavole delfiche in marmo, dei bellissimi crateri in bronzo, lenorme quantità di vasi di Corinto

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Cicerone, In Verrem: 01; 01-05
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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 01; 01-05

[132] Itaque, iudices, ii qui hospites ad ea quae visenda sunt solent ducere et unum quidque ostendere,--quos illi mystagogos vocant,--conversam iam habent demonstrationem suam [132] Pertanto, o giudici, quelli che costoro chiamano Mistagoghi, guide che sono solite accompagnare i forestieri a visitare quelle cose e a mostrarle una ad una, hanno invertito la loro spiegazione
Nam ut ante demonstrabant quid ubique esset, item nunc quid undique ablatum sit ostendunt Infatti prima spiegavano che cosa cera lì, ora invece mostrano che cosa sia stato portato via da ogni luogo

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Cicerone, In Verrem: 02; 05-61-65
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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 05-61-65

Quid tum Che cosa allora
mediocrine tandem dolore eos adfectos esse arbitramini Credete che il loro dolore davvero fosse superficiale

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Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-03-08

Non ita est, iudices, primum quod omnes religione moventur et deos patrios quos a maioribus acceperunt colendos sibi diligenter et retinendos esse arbitrantur; deinde hic ornatus, haec opera atque artificia, signa, tabulae pictae Graecos homines nimio opere delectant Non è così, o giudici, prima di tutto perché tuti sono mossi dalla religione e credono di dover venerare con zelo e non tradire gli dèi della patria, che ricevetteo dagli antenati; poi, per questo ornamento, per queste opere darte, per i dipinti, gli uomini greci hanno una vera passione
Itaque ex illorum querimoniis intellegere possumus haec illis acerbissima videri quae forsitan nobis levia et contemnenda esse videantur Perciò dalle loro rimostranze possiamo accorgerci che a loro appaiono strazianti queste cose che a noi forse sembrano essere insignificanti e trascurabili

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Mihi credite, iudices,--tametsi vosmet ipsos haec eadem audire certo scio,--cum multas acceperint per hosce annos socii atque exterae nationes calamitates et iniurias, nullas Graeci homines gravius ferunt ac tulerunt quam huiusce modi spoliationes fanorum atque oppidorum Credetemi, o giudici (anche se so per certo che voi stessi avete sentito queste cose), nonostante che in tuti questi anni gli alleati e le popolazioni straniere siano state vittime di calamità e soprusi, non cè nulla che gli uomini greci sopportino o abbiano sopportato con maggiore tormento che questo genere di spogliazioni di santuari e città

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