Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 03-81-85
[LXXXI, 188] Dictum, iudices, est de decumano frumento, dictum de empto, extremum reliquum est de aestimato; quod cum magnitudine pecuniae tum iniuriae genere quemvis debet commovere, tum vero eo magis quod ad hoc crimen non ingeniosa aliqua defensio sed improbissima confessio comparatur Nam cum ex senatus consulto et ex legibus frumentum in cellam ei sumere liceret idque frumentum senatus ita aestimasset, quaternis HS tritici modium, binis hordei, iste numero ad summam tritici adiecto tritici modios singulos cum aratoribus denariis ternis aestimavit |
[LXXXI, 188 ] Si è parlato, giudici, del frumento delle decime, si è parlato di quello acquistato, per ultimo non resta che trattare di quello sottoposto a stima; è questo un argo mento che sia per la quantità di denaro incamerato sia per il tipo di sopruso commesso non può non impressio nare ognuno, e tanto più poi perché a questa imputazio ne non viene opposto un qualche sistema di difesa inge gnosamente escogitato, ma ci si limita in modo assoluta mente scandaloso ad ammettere il fatto Infatti, per deci sione del senato e in base alle leggi vigenti, Verre aveva facoltà di farsi consegnare frumento per il suo appan naggio, al prezzo di stima fissato dal senato di quattro sesterzi il moggio per il grano e di due per l'orzo: ebbene, costui calcolando tutto insieme orzo e grano stabilì con i coltivatori il prezzo di stima per ogni moggio di grano a tre denari |
Non est in hoc crimen, Hortensi, ne forte ad hoc meditere, multos saepe viros bonos et fortis et innocentis cum aratoribus et cum civitatibus frumentum, in cellam quod sumi oporteret, aestimasse et pecuniam pro frumento abstulisse Scio quid soleat fieri, scio quid liceat; nihil quod antea fuerit in consuetudine bonorum nunc in istius facto reprehenditur; [189] hoc reprehendo, quod, cum in Sicilia HS binis tritici modius esset, ut istius epistula ad te missa declarat, summum HS ternis, id quod et testimoniis omnium et tabulis aratorum planum factum antea est, tum iste pro tritici modiis singulis ternos ab aratoribus denarios exegit [LXXXII]Hoc crimen est, ut intellegas non ex aestimatione neque ex ternis denariis pendere crimen, sed ex coniunctione annonae atque aestimationis |
Non è questo, Ortensio, laccusa in ciò, non prepararti quindi a rispondermi che spesso molti personaggi virtuosi e valenti e irreprensibili stabilirono con i coltivatori e con le città un prezzo di stima per il frumento che avrebbero dovuto ricevere per il loro ap pannaggio, e presero denaro al posto del frumento So bene quale sia la consuetudine, e che cosa sia lecito fare; nel comportamento di costui ora non biasimo nulla che in precedenza sia stato nelle consuetudini dei governatori onesti;[189]questo biasimo,che, quando il grano in Sicilia valeva due sesterzi il moggio, come dichiara la lettera in viata a te da costui, o al massimo tre, come è stato in precedenza dimostrato dalle testimonianze di tutti e dai libri dei conti dei coltivatori, costui pretese dai coltivato ri tre denari per ogni moggio di frumento [LXXXII] Di questo io ti accuso, e voglio tu comprenda che la mia imputazione dipende dal prezzo di stima né dai tre denari a mog gio, ma dal confronto fra il prezzo di mercato e quello di stima |
Etenim haec aestimatio nata est initio, iudices, non ex praetorum aut consulum, sed ex civitatum et aratorum commodo Nemo enim fuit initio tam impudens qui, cum frumentum deberetur, pecuniam posceret Certe hoc ab aratore primum est profectum, aut ab ea civitate cui imperabatur; cum aut frumentum vendidisset aut servare vellet aut in eum locum quo imperabatur portare nollet, petivit in benefici loco et gratiae ut sibi pro frumento quanti frumentum esset dare liceret Ex huiusce modi principio atque ex liberalitate et accommodatione magistratuum consuetudo aestimationis introducta est [190] Secuti sunt avariores magistratus, qui tamen in avaritia sua non solum viam quaestus invenerunt, verum etiam exitum ac rationem defensionis |
Codesto prezzo di stima infatti venne istituito per la prima volta non nell'interesse dei propretori o dei pro consoli al governo della provincia, ma in quello delle cit tà e dei coltivatori All'inizio infatti non vi fu nessuno tanto sfacciato che, dovendo esigere del frumento, abbia invece preteso del denaro Certamente quest'uso ebbe inizio da una richiesta del coltivatore o della città cui veniva imposta la fornitura; avendo già venduto il frumento o deside rando tenerlo per sé, o non volendo trasportarlo al luogo fissato per la requisizione, chiese come un beneficio e un favore che gli fosse consentito consegnare al posto del frumento il suo valore in denaro La consuetudine della stima fu introdotta ed ebbe origine da una circostanza di questo genere, e dalla generosità e disponibilità dei governatori [190] Vennero poi governatori più avidi, i quali tuttavia nella loro avidità trovarono non solo la strada del profitto, ma anche una via d'uscita e un modo per difendersi da una incriminazione |
Instituerunt semper in ultima ac difficillima ad portandum loca frumentum imperare, ut vecturae difficultate ad quam vellent aestimationem pervenirent In hoc genere facilior est existimatio quam reprehensio, ideo quod eum qui hoc facit avarum possumus existimare, crimen in eo constituere non tam facile possumus, quod videtur concedendum magistratibus nostris esse ut iis quo loco velint frumentum accipere liceat Itaque hoc est quod multi fortasse fecerunt, sed ita multi ut ii quos innocentissimos meminimus aut audivimus non fecerint [LXXXIII, 191] Quaero nunc abs te, Hortensi, cum utrisne tandem istius factum collaturus es |
Stabilirono come regola di imporre per la consegna i luoghi più lontani e disagevoli per il trasporto, in modo che le difficoltà del trasporto consentissero loro di raggiungere il prezzo che volevano per la stima Su questo tipo di comportamento è più facile esprimere un giudizio che una critica: possia mo giudicare avido chi si comporta così, ma non possia mo altrettanto facilmente trovare in ciò gli elementi per una incriminazione, poiché a quanto pare è riconosciuta ai nostri governatori la facoltà di farsi consegnare la fornitura di frumento nel luogo da loro prescelto Dunque può darsi che molti si siano comportati così, ma per dif fuso che sia questo comportamento, non lo adottarono però quei governatori che, come ricordiamo noi stessi o ci è stato tramandato, furono scrupolosamente onesti [LXXXIII, 191] Ora, Ortensio, io ti chiedo, a quale di queste due categorie di governatori hai intenzione di assimilare Verre e il suo comportamento |
Cum iis, credo, qui benignitate adducti per beneficium et gratiam civitatibus concesserunt ut nummos pro frumento darent Ita credo petisse ab isto aratores ut, cum HS ternis tritici modium vendere non possent, pro singulis modiis ternos denarios dare liceret An quoniam hoc non audes dicere, illuc confugies, vecturae difficultate adductus ternos denarios dare maluisse Cuius vecturae Quo ex loco in quem locum ne portarent Philomelio Ephesum Video quid inter annonam interesse soleat, video quot dierum via sit, video Philomeliensibus expedire, quanti Ephesi sit frumentum, dare potius in Phrygia quam Ephesum portare aut ad emendum frumentum Ephesum pecuniam et legatos mittere |
A quelli, mi figuro, che per la loro generosità accordarono alle città il privilegio e il favore di poter dare denaro in luogo del frumento Credo che siano stati i coltivatori a chiedere a costui che fosse loro consentito di dargli tre denari a moggio, quan do non sarebbero riusciti a vendere il loro grano a tre sesterzi il moggio O forse, giacché non hai l'ardire di sostenere questo, ricorrerai all'espediente di affermare che fu la difficoltà del trasporto a far loro preferire il pagamento di tre denari a moggio Ma la difficoltà di quale trasporto Da quale luogo a quale altro volevano evitare di accollarsi il trasporto Forse da Filomelio a Efeso Mi rendo conto della differenza solitamente esistente fra queste due città nella quotazione del grano, mi rendo conto di quanti giorni di viaggio ci vorrebbero, mi rendo conto che agli abitanti di Filomelio conviene consegnare in Frigia il valore in denaro, calcolato sul prezzo corrente a Efeso, piuttosto che trasportare a Efeso il loro frumen to, o mandare a Efeso il denaro e degli incaricati per ac quistare il frumento là |
[192] In Sicilia vero quid eius modi est Henna mediterranea est maxime Coge ut ad aquam tibi, id quod summi iuris est, frumentum Hennenses admetiantur vel Phintiam vel Halaesam vel Catinam, loca inter se maxime diversa: eodem die quo iusseris deportabunt Tametsi ne vectura quidem est opus Nam totus quaestus hic, iudices, aestimationis ex annonae natus est varietate Hoc enim magistratus in provincia adsequi potest, ut ibi accipiat ubi est carissimum Ideo valet ista ratio aestimationis in Asia, valet in Hispania, valet in iis provinciis in quibus unum pretium frumento esse non solet: in Sicilia vero quid cuiusquam intererat quo loco daret Neque enim portandum erat, et, quo quisque vehere iussus esset, ibi tantidem frumentum emeret quanti domi vendidisset |
[192] Ma in Sicilia, che cosa c'è di simile Enna è la città più lontana dal mare Imponi pure agli abitanti di Enna, come è tuo pieno diritto, di re carsi fino alla costa per farti la consegna della fornitura, a Finzia, o ad Alesa o a Catania, luoghi tra loro molti lontani: il medesimo giorno in cui avrai ordinato di fare il trasporto Per quanto, non occorre nemmeno fare il trasporto In fatti, giudici, tutta quanta la possibilità di lucrare sul prezzo di stima nacque dalle differenti quotazioni del grano Il governatore in effetti può, nella sua provincia, nere che la consegna gli sia fatta nel luogo in cui la votazione è più alta E perciò questo sistema di stima vale in Asia, vale in Spagna, vale in quelle province in cui di solito non c'è unico prezzo per il frumento: ma in Sicilia, a chi mai importava dove dovesse fare la consegna Non occorreva infatti trasportare il grano, e ciascuno avrebbe acquistato il frumento là dove gli era stato ordinato di portarlo,al medesimo prezzo a cui lo aveva venduto a casa sua |
[193] Quam ob rem, si vis, Hortensi, docere aliquid ab isto simile in aestimatione atque a ceteris esse factum, doceas oportebit aliquo in loco Siciliae praetore Verre ternis denariis tritici modium fuisse [LXXXIV]Vide quam tibi defensionem patefecerim, quam iniquam in socios, quam remotam ab utilitate rei publicae, quam seiunctam a voluntate ac sententia legis Tu, cum tibi ego frumentum in meis agris atque in mea civitate, denique cum in iis locis in quibus es, versaris, rem geris, provinciam administras, paratus sim dare, angulum mihi aliquem eligas provinciae reconditum ac derelictum Iubeas ibi me metiri quo portare non expediat, ubi emere non possim [194] Improbum facinus, iudices, non ferendum, nemini lege concessum, sed fortasse adhuc in nullo etiam vindicatum |
[193] Perciò, Ortensio, se vuoi dimostrare che per quanto riguarda la stima il comportamento di costui non differì da quello degli altri governatori, converrà che tu riesca a dimostrare che in qualche luogo della Sicilia, du rante il governo di Verre, il grano costava tre denari a moggio [LXXIV]Guarda che bella linea di difesa ti ho messo a disposizione quanto ingiusta verso gli alleati, quanto lontana dagli interessi dello stato, quanto contraria all'intento e allo spirito della legge Io sono pronto a consegnarti il frumento nelle mie terre, nella mia città, e anche nei luoghi in cui ti trovi, risiedi, eserciti i tuoi compiti, amministratori la provincia, e tu mi vai a scegliere un angolo remoto e sperduto della provincia Mi imponi che te lo misuri in un luogo in cui non mi conviene trasportarlo, e dove non io posso comprare [194] un comportamento iniquo, gudici, intollerabile, non consentito dalla legge, ma for se fino a ora non è ancora mai stato punito |
Cicerone, In Verrem: 02; 04-116-120
Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 04-116-120
Tamen ego hoc, quod ferri nego posse, Verri, iudices, concedo et largior Si ullo in loco eius provinciae frumentum tanti fuit quanti iste aestimavit, hoc crimen in istum reum valere oportere non arbitror Verum enim vero, cum esset HS binis aut etiam ternis quibusvis in locis provinciae, duodenos sestertios exegisti Si mihi tecum neque de annona neque de aestimatione tua potest esse controversia, quid sedes, quid exspectas, quid defendis Utrum tibi pecuniae coactae conciliatae videntur adversus leges, adversus rem publicam cum maxima sociorum iniuria, an vero id recte, ordine, e re publica, sine cuiusquam iniuria factum esse defendis |
E tuttavia, giudici, io voglio essere generoso, e concedo a Verre che sia lecito questo comportamento, che pur mi rifiuto di considerare tollerabile Se c'è un luogo di quella provin cia in cui il prezzo del frumento fosse quello da lui fissato nella sua stima, ebbene ritengo che questo capo d'accusa non debba valere contro codesto imputato Ma il fatto è che tu, quando il prezzo del frumento era di due o anche ire sesterzi il moggio in qualsivoglia luogo della provin cia, ne hai pretesi dodici Se fra me e te non c'è luogo a contestazione alcuna né sul prezzo di mercato del fru mento né su quello della tua stima, perché te ne stai tran quillamente seduto, che cosa aspetti, come pensi di di fenderti Ammetti di aver estorto del denaro, di essertelo procurato violando le leggi e gli interessi dello stato, con sopruso gravissimo ai danni degli alleati, o forse preten di che ciò sia avvenuto nel rispetto della giustizia, delle regole, a vantaggio dello stato, senza che sia stato arreca to danno a nessuno |
[195] Cum tibi senatus ex aerario pecuniam prompsisset et singulos tibi denarios adnumerasset quos tu pro singulis modiis aratoribus solveres, quid facere debuisti Si quod L Piso ille Frugi, qui legem de pecuniis repetundis primus tulit, cum emisses quanti esset, quod superaret pecuniae rettulisses; si ut ambitiosi homines aut benigni, cum pluris senatus aestimasset quam quanti esset annona, ex senatus aestimatione, non ex annonae ratione solvisses; sin, ut plerique faciunt, in quo erat aliqui quaestus, sed is honestus atque concessus, frumentum, quoniam vilius erat, ne emisses, sumpsisses id nummorum quod tibi senatus cellae nomine concesserat [LXXXV]Hoc vero quid est |
[195] Il senato aveva prelevato una somma dalle casse dello stato, e ti aveva consegnato in contanti una cifra perché tu pagassi ai coltivatori un denario a moggio: tu che cosa avresti dovuto fare Se avessi voluto compor tarti come il noto Lucio Pisone Frugi, che per primo propose una legge che punisse la concussione, avresti ac quistato il grano al prezzo corrente, e avresti restituito al lo stato la somma rimasta; se avessi voluto seguire l'e sempio di governatori desiderosi di popolarità o particolarmente generosi, dal momento che il prezzo fissato dal senato era superiore a quello corrente, avresti pagato il grano secondo la stima del senato e non al prezzo di mercato; altrimenti, come fa la maggior parte, un comporta mento in cui ci sarebbe stato sì un po' di profitto, ma onesto e lecito, avresti certo comprato il grano, dato che costava meno, e ti saresti preso quella parte della som ma che il senato aveva stanziato per il tuo appannaggio [LXXXV]Il tuo comportamento invece, che è mai |
Quam habet rationem non quaero aequitatis, sed ipsius improbitatis atque impudentiae Neque enim est fere quicquam quod homines palam facere audeant in magistratu quamvis improbe, quin eius facti si non bonam, at aliquam rationem adferre soleant [196] Hoc quid est Venit praetor; frumentum, inquit, me abs te emere oportet Optime Modium denario Benigne ac liberaliter; nam ego ternis HS non possum vendere Mihi frumentum non opus est, nummos volo Nam sperabam, inquit arator, me ad denarios perventurum; sed, si ita necesse est, quanti frumentum sit considera Video esse binis HS Quid ergo a me tibi nummorum dari potest, cum senatus tibi quaternos HS dederit Quid poscit |
Quale ragio nevole giustificazione può avere, non pretendo dal punto di vista dell'equità, ma persino da quello dell'iniquità e dell impudenza Non c'è infatti quasi nessuna azione, per disonesta che sia, che la gente ardisca di compiere pubblicamente, nell'esercizio di una carica, senza di solito fornirne se non una buona giustificazione, almeno una qualche giustificazione [196] Il tuo comportamento, che è mai Arriva il governatore: bisogna, dice, che comperi il frumento da te Benissimo A un denario a moggio Ti ringrazio, la tua offerta è generosa; io in fatti non riuscirei a venderlo a tre sesterzi Io non ho bisogno di frumento, voglio i soldi Veramente, dice il coltivatore, speravo di riuscire a ottenere quei denari; ma se così deve essere, tieni conto del prezzo del frumento Vedo che è di due sesterzi il moggio Che somma dunque puoi pretendere da me, dal momento che il sena to ti ha assegnato quattro sesterzi a moggio Che cosa pretende Verre |