Latino: dall'autore Cicerone, opera In Verrem parte 02; 03-36-40
[XXXVI, 83] Atque in hoc genere audaciae multo etiam impudentius in decumis Acestensium versatus est; quas cum addixisset eidem illi Docimo, hoc est Tertiae, tritici modium v, et accessionem ascripsisset HS md, coegit Acestensis a Docimo tantundem publice accipere; id quod ex Acestensium publico testimonio cognoscite Recita TESTIMONIUM PUBLICUM Audistis quanti decumas acceperit a Docimo civitas, tritici modium v et accessionem: cognoscite nunc quanti se vendidisse rettulerit LEX DECUMIS VENDUNDIS C VERRE PR Hoc nomine videtis tritici modium cic cic cic de capite esse dempta, quae cum de populi Romani victu, de vectigalium nervis, de sanguine detraxisset aerari, Tertiae mimae condonavit |
[XXXVI, 83] E in questo genere di sfacciataggine con ben più grande impudenza ancora egli si comportò a proposito delle decime di Acesta; che le aveva aggiudicate a quel medesimo Docimo, cioè a Terzia, per 5000 Moggi di grano e un supplemento di 1500 sesterzi, e costrinse gli abitanti di Acesta a rilevarle come comunità da Docimo alla medesima cifra; prendete conoscenza di ciò dalla te stimonianza resa dagli abitanti di Acesta a titolo ufficia le Leggi TESTIMONIANZA UFFICIALE Avete udito a quanto la città rilevò da Docimo la riscossione in proprio delle decime, 5000 moggi di grano e il supplemento in denaro:prendete conoscenza ora della cifra dell'aggiudicazione che Verre ha annotato sul suo registro CONTRATTO PER L'APPALTO DELLE DECIME DURANTE IL GOVERNO DI GAIO VERRE Sotto questa rubrica voi vedete che sono stati detratti dal totale della decima 3000 moggi di grano, che egli ha tolto di bocca al popolo romano, riducendo le en trate delle imposte e dissanguando l'erario, per farne omaggio alla mima Terzia |
Utrum impudentius ab sociis abstulit an turpius meretrici dedit an improbius populo Romano ademit an audacius tabulas publicas commutavit Ex horum severitate te ulla vis eripiet aut ulla largitio Non eripiet Sed si eripuerit, non intellegis haec quae iam dudum loquor ad aliam quaestionem atque ad peculatus iudicium pertinere [84] Itaque hoc mihi reservabo genus totum integrum: ad illam quam institui causam frumenti ac decumarum revertar Qui cum agros maximos et feracissimos per se ipsum, hoc est per Apronium, Verrem alterum, depopularetur, ad minores civitates habebat alios quos tamquam canis immitteret, nequam homines et improbos, quibus aut frumentum aut pecuniam publice cogebat dari |
stata più sfacciata la sua estorsione ai danni degli alleati, o più vergognoso il suo dono a una meretrice, o più scellerato il suo furto al po polo romano, o più temeraria la sua falsificazione di un registro ufficiale Vi sarà mai forza, mai generosità che possa strapparti alla severità dei giudici qui presenti No, non vi sottrarrà Ma quand'anche dovesse esserci, non capisci che i fatti di cui già da un pezzo sto parlando sono di competenza di un altro tribunale, e rientrano in un pro cesso per peculato [84] Mi conserverò dunque intat to e intero questo argomento: ora tornerò a trattare la faccenda di cui mi stavo occupando, il frumento e le de cime E questi saccheggiando i territori più vasti e produttivi di persona, vale a dire per il tramite di Aprono, un secondo Verre, per le città meno importanti aveva altri da sguinzagliare come segugi, uomini malvagi e scellerati, ai quali imponeva che fosse consegnato a titolo ufficiale o frumento o denaro |
[XXXVI]A Valentius est in Sicilia interpres, quo iste interprete non ad linguam Graecam, sed ad furta et flagitia uti solebat Fit hic interpres, homo levis atque egens, repente decumanus; emit agri Liparensis miseri atque ieiuni decumas tritici medimnis dc Liparenses vocantur; ipsi accipere decumas et numerare Valentio coguntur lucri HS xxx Per deos immortalis, utrum tibi sumes ad defensionem, tantone minoris te decumas vendidisse ut ad medimna dc HS xxx lucri statim sua voluntate civitas adderet, hoc est tritici medimnum ii, an, cum magno decumas vendidisses, te expressisse ab invitis Liparensibus hanc pecuniam |
[XXXVI]Aulo Valenzio esercita in Sicilia la funzione di interprete: della sua opera di intermediario Verre soleva valersi non per la lingua greca, ma per i suoi furti e le sue infamie Accade che questo interprete, un individuo privo di credito e di mezzi, diventa esattore delle decime; si aggiudica le decime del territorio di Lipari, un terreno povero e sterile, per 600 medimni di grano e vengono convocati gli abitan ti di Lipari; sono costretti ad assumere in proprio l'esa zione delle decime e a versare a Valenzio come compenso extra 30000 sesterzi Per gli dèi immortali, che cosa sce glierai di addurre a tua difesa, che hai aggiudicato le de cime a una cifra così bassa che subito e spontaneamente la città ai 600 medimni volle aggiungere un compenso ex tra di 30000 sesterzi, l'equivalente cioè di 2000 medimni di grano, o al contrario che, dopo aver aggiudicato le decime a una cifra alta, sei riuscito a far sborsare loro malgrado agli abitanti di Lipari anche questa somma di denaro |
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[85] Sed quid ego ex te quaero quid defensurus sis, potius quam cognoscam ex ipsa civitate quid gestum sit Recita testimonium publicum Liparensium, deinde quem ad modum nummi Valentio sint dati TESTIMONIUM PUBLICUM QUO MODO SOLUTUM SIT, EX LITTERIS PUBLICIS Etiamne haec tam parva civitas, tam procul a manibus tuis atque a conspectu remota, seiuncta a Sicilia, in insula inculta tenuique posita, cumulata aliis tuis maioribus iniuriis, in hoc quoque frumentario genere praedae tibi et quaestui fuit Quam tu totam insulam cuidam tuorum sodalium sicut aliquod munusculum condonaras, ab hac etiam haec frumentaria lucra tamquam a mediterraneis exigebantur Itaque qui tot annis agellos suos te praetore redimere a piratis solebant, idem se ipsos a te pretio imposito redemerunt |
[85] Ma perché sto chiedendo a te che cosa vorrai dire a tua discolpa, invece di apprendere dalla città stessa che cosa accadde Leggi la deposizione ufficiale degli abitanti di Lipari, e poi in che modo il denaro fu versato a Valenzio DEPOSIZIONE UFFICIALE COME AVVE NUTO IL PAGAMENTO, DA DOCUMENTI UFFICIALI Anche questa città tanto piccola, tanto lontana dalle tue mani e dai tuoi occhi, separata dalla Sicilia, posta su un'isola povera e improduttiva, pur sopraffatta da altri tuoi più gravi soprusi, ti fornì bottino e guadagno anche per quanto riguarda il settore del frumento Anche da quest'isola, che tu avevi elargito tutta intera come piccolo dono a uno dei tuoi accoliti, si pretendevano questi compensi extra connessi alla decima dei frumento, proprio come dai territori interni della Sicilia Pertanto coloro che da tanti anni ormai erano avvezzi a riscattare dai pirati i loro campicelli, sotto il tuo governo le loro persone stesse dovettero riscattare da te, il prezzo imposto da te |
[XXXVII, 86] Quid vero A Tissensibus, perparva ac tenui civitate, sed aratoribus laboriosissimis frugalissimisque hominibus, nonne plus lucri nomine eripitur quam quantum omnino frumenti exararant Ad quos tu decumanum Diognetum Venerium misisti, novum genus publicani Cur hoc auctore non Romae quoque servi publici ad vectigalia accedunt Anno secundo Tissenses HS xxi lucri dare coguntur inviti; tertio anno xii mod tritici lucri Diogneto Venerio dare coacti sunt Hic Diognetus, qui ex publicis vectigalibus tanta lucra facit, vicarium nullum habet, nihil omnino peculi |
[XXXVII, 86] E poi Non è forse vero che agli abitanti di Tissa, una città piccolissima e povera, ma abitata da colti vatori laboriosissimi e da gente assai morigerata, è stato estorto a titolo di compenso extra più dell'ammontare totale del loro raccolto di frumento Presso di loro tu hai inviato come esattore delle decime Diogneto, uno schiavo di Venere, appartenente a una categoria nuova di ap paltatori delle tasse Perché non seguire anche a Roma l'esempio di Verre, affidando agli schiavi pubblici l'esa zione dei tributi Nel secondo anno del suo governo gli abitanti di Tissa sono costretti loro malgrado a versare 21000 sesterzi come compenso extra; nel terzo furono costretti a dare allo schiavo di Venere Diogneto 12000 moggi di grano Questo Diogneto che si procura con l'esazione delle imposte per lo stato compensi extra così cospicui, non ha un solo schiavo che lo sostituisca, né un soldo di risparmi propri |
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Vos etiam nunc dubitate, si potestis, utrum tantum numerum tritici Venerius apparitor istius sibi acceperit an huic exegerit [87] Atque haec ex publico Tissensium testimonio cognoscite TESTIMONIUM PUBLICUM TISSENSIUM Obscure, iudices, praetor ipse decumanus est, cum eius apparitores frumentum a civitatibus exigant, pecunias imperent, aliquanto plus ipsi lucri auferant quam quantum populo Romano decumarum nomine daturi sunt Haec aequitas in tuo imperio fuit, haec praetoris dignitas, ut servos Venerios Siculorum dominos esse velles; hic dilectus, hoc discrimen te praetore fuit, ut aratores in servorum numero essent, servi in publicanorum [XXXIX, 88] Quid |
Continuate pure, se lo pote te, a chiedervi se l'inserviente di Venere alle dipendenze di costui abbia incamerato per sé una quantità di grano così ingente o non l'abbia per caso estorta per conto di Verre [87] Prendete conoscenza di ciò dalla deposizio ne ufficiale degli abitanti di Tissa DEPOSIZIONE UFFICIALE DEGLI ABITANTI DI TISSA Incomprensibilmente, giudici, è il governatore stesso l'esattore delle decime, dal momento che i suoi inservienti pretendono il frumento dalle città, e si portano via come compenso extra più di quanto debbono dare al popolo romano come decime Questa fu l'equità con cui hai esercitato il tuo potere assoluto, questo il decoro proprio di un governatore tale che degli schiavi di Venere hai fatto i signori dei Siciliani; ecco come, duran te il tuo governo, si è tenuto conto dei differenti ruoli spettanti alle diverse classi: i coltivatori sono stati tenuti in conto di schiavi, e gli schiavi di appaltatori delle tasse [XXXIX, 88]E poi |
Amestratini miseri, impositis ita magnis decumis ut ipsis reliqui nihil fieret, nonne tamen numerare pecunias coacti sunt Addicuntur decumae M Caesio, cum adessent legati Amestratini; statim cogitur Heraclius legatus numerare HS xxii Quid hoc est Quae est ista praeda, quae vis, quae direptio sociorum Si erat Heraclio ab senatu mandatum ut emeret, emisset: si non erat, qui poterat sua sponte pecuniam numerare Caesio renuntiat se dedisse [89] Cognoscite renuntiationem ex litteris publicis Recita EX LITTERIS PUBLICIS Quo senatus consulto erat hoc legato permissum Nullo Cur fecit Coactus est Quis hoc dicit Tota civitas Recita testimonium publicum TESTIMONIUM PUBLICUM |
Gli sventurati abitanti di Améstrato furono loro imposte decime così gravose che a loro non rimase nulla, e furono per di più costretti a sborsare denaro Le decime sono aggiudicate a Marco Cesio, mentre erano li presenti i delegati di Améstrato; immediatamente Eraclio, uno dei delegati, viene costretto a pagare 22000 se sterzi in contanti Ma come Che razza di rapina, violen za, saccheggio ai danni degli alleati è mai questo Se Eraclio fosse stato incaricato dal senato di partecipare alla gara di appalto, avrebbe fatto la sua of ferta: ma se non aveva ricevuto tale incarico, come pote va, di sua iniziativa, sborsare questa somma in contanti Egli riferisce in patria di aver dato il denaro a Ce sio [89] Prendete conoscenza della sua relazione dai registri ufficiali Leggi DAI REGISTRI UFFICIALI Quale de libera del senato aveva dato questa facoltà al delegato Nessuna Perché allora lo fece Vi fu costretto Chi lo di ce la città intera Leggi la testimonianza resa a nome della città TESTIMONIANZA DELLA CITT |
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Ab hac eadem civitate anno secundo simili ratione extortam esse pecuniam et Sex Vennonio datam ex eodem testimonio cognovistis At Amestratinos, homines tenuis, cum eorum decumas medimnis dccc vendidisses Bariobali Veneriocognoscite nomina publicanorumcogis eos plus lucri addere quam quanti venierant, cum magno venissent Dant Bariobali medimna DCCCL, HS md Profecto numquam iste tam amens fuisset ut ex agro populi Romani plus frumenti servo Venerio quam populo Romano tribui pateretur, nisi omnis ea praeda servi nomine ad istum ipsum perveniret |
Dalla medesima testimonianza avete appreso che nel secondo anno a que sta medesima città, in maniera analoga, fu estorto del de naro, che fu consegnato a Sesto Vennonio Dopo aver aggiudicato le loro decime per 800 medimni allo schiavo di Venere Bariobal (prendete nota dei nomi degli appaltatori delle tasse), tu costringi gli abitanti di Amestrato, gente di mezzi assai modesti, a versare un compenso extra superiore alla cifra a cui le decime erano state aggiudicate, e sì che era stato un prezzo alto Consegnano a Bariobal 850 medimni e 1500 sesterzi Certamente Verre non sarebbe mai stato tanto pazzo da permettere che da un territorio del popolo romano venisse assegnato a uno schiavo di Venere più frumento che al popolo romano stesso, se tutto questo bottino, raccolto ufficialmente dallo schiavo, non fosse stato destinato a lui |
[90] Petrini, cum eorum decumae magno addictae essent, tamen invitissimi P Naevio Turpioni, homini improbissimo, qui iniuriarum Sacerdote praetore damnatus est, HS lii dare coacti sunt Itane dissolute decumas vendidisti ut, cum esset medimnum HS xv, venissent autem decumae medimnum iii, hoc est HS xxxxv, lucri decumano HS lii darentur At permagno decumas eius agri vendidisti Videlicet gloriatur non Turpioni lucrum datum esse, sed Petrinis pecuniam ereptam [XL, 91] Quid Halicyenses, quorum incolae decumas dant, ipsi agros immunis habent, nonne huic eidem Turpioni, cum decumae c med venissent, HS xv dare coacti sunt |
[90] Gli abitanti di Petra, benché le loro decime fos sero state aggiudicate a una cifra alta, furono tuttavia costretti con loro grandissimo disappunto a versare 52000 sesterzi a Publio Nevio Turpione, un furfante che durante il governo di Sacerdote era stato condanna to per danni Hai aggiudica to tanto negligentemente le decime che, pur valendo il medimno 15 sesterzi, le deci me erano state aggiudicate per 3000 medimni, cioè 45000 sesterzi, e il compenso extra per l'esattore fu di 52000 sesterzi Tu obietterai che hai aggiudicato le deci me di quel territorio a una cifra altissima Evidentemen te, allora, ciò di cui Verre va fiero non è che sia stato da to a Turpione un compenso extra, ma che sia stato rapi nato quel denaro agli abitanti di Petra [XL, 91] E poi Gli abitanti di Alicie dove pagano le decime i forestieri resi denti, ma i terreni dei cittadini sono esenti da gravami fi scali, eppure, non è forse vero che, essendo state le deci me aggiudicate per 100 medimni, essi furono costretti a pagare a questo medesimo Turpione 15000 sesterzi |
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Si id quod maxime vis posses probare, haec ad decumanos lucra venisse, nihil te attigisse, tamen hae pecuniae per vim atque iniuriam tuam captae et conciliatae tibi fraudi ac damnationi esse deberent; cum vero hoc nemini persuadere possis, te tam amentem fuisse ut Apronium et Turpionem, servos homines, tuo liberumque tuorum periculo divites fieri velles, dubitaturum quemquam existimas quin illis emissariis haec tibi omnis pecunia quaesita sit [92] Segestam item ad im munem civitatem Venerius Symmachus decumanus immittitur Is ab isto litteras adfert, ut sibi contra omnia senatus consulta, contra omnia iura, contraque legem Rupiliam extra forum vadimonium promittant aratores Audite lit teras quas ad Segestanos miserit LITTERAE C VERRIS |
Se anche tu fossi in grado, come disperatamente vorresti, dimostrare che questi compensi extra andarono agli esattori , e che tu non ne hai toccato un centesimo, ciò nondi meno il fatto che queste somme siano state prese e ottenute per mezzo di una violenza e un sopruso commessi da te dovrebbe arrecar pregiudizio e condanna a te; poi ché però non sei in grado di persuadere nessuno che tu ma stato così dissennato da volere che Apronio e Turpio ne, degli schiavi, si arricchissero a rischio e pericolo tuo e dei tuoi figli, ritieni che vi sarà mai chi dubiti che per te quei tuoi agenti andarono a caccia di tutto questo denaro [92] Contro Segesta, città anch'essa esente da gravami fiscali, viene sguinzagliato lo schiavo di Venere Simmaco Egli porta un dispaccio di costui che impone ai coltivatori di dar garanzia di comparire in giudizio fuori della loro circoscrizione, contro tutte le delibere del sena to, contro ogni norma di diritto, e contro la legge Rupilia State a sentire il dispaccio che inviò agli abitanti di Segesta DISPACCIO DI GAIO VERRE |