Cicerone, Filippiche: 09; 11-15, pag 2

Cicerone, Filippiche: 09; 11-15

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 09; 11-15

[14] Atque hanc meam sententiam, patres conscripti, Servili sententia comprobari necesse est, qui sepulchrum publice decernendum Sulpicio censuit, statuam non censuit [14] Ed è questa mia una proposta alla quale, senatori, dovrebbe inevitabilmente dare il suo appoggio Servilio, che ha proposto in onore di Sulpicio lerezione di un monumento funebre a spese dello stato, ma non già di una statua
Nam si mors legati sine caede atque ferro nullum honorem desiderat, cur decernit honorem sepulturae, qui maximus haberi potest mortuo Ora, se la morte di un ambasciatore non dovuta al colpo di unarma non richiede nessuna onoranza, perché propone lonore di una tomba, che è il più grande che si possa conferire ad un morto
Sin id tribuit Sulpicio, quod non est datum Octavio, cur, quod illi datum est, huic dandum esse non censet E se al contrario accorda a Sulpicio un onore che non venne concesso a Ottavio, perché è contrario a concedere al primo lonore che venne concesso al secondo

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Cicerone, Filippiche: 01; 01-07
Cicerone, Filippiche: 01; 01-07

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 01; 01-07

Maiores quidem nostri statua multis decreverunt, sepulchra paucis Molte sono le statue onorifiche erette in seguito a decreto dei nostri antenati e poche le tombe
Sed statuae intereunt tempestate, vi, vetustate, sepulchrorum autem sanctitas in ipso solo est, quod nulla vi moveri neque deleri potest, atque, ut cetera extinguuntur, sic sepulchra sanctiora fiunt vetustate Ma le statue vanno in rovina per le intemperie, la violenza, il passar del tempo, mentre la santità delle tombe è riposta nella terra stessa, che da nessuna forza potrebbe essere né smossa né distrutta; anzi se è vero che ogni altra cosa perisce sotto lazione del tempo, è altrettanto vero che le tombe sono rese più sacre proprio dal tempo

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Cicerone, Filippiche: 02; 16-20
Cicerone, Filippiche: 02; 16-20

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 02; 16-20

[15] Augeatur igitur isto honore etiam is vir, cui nullus honos tribui non debitus potest; grati simus in eius morte decoranda, cui nullam iam aliam gratiam referre possumus [15] Sia dunque esaltato con codesto onore anche un uomo così illustre a cui nessuna onoranza potrebbe essergli indebitamente conferita; mostriamoci riconoscimenti nellonorare la morte di un uomo, al quale non potremmo più dare nessun altro segno di riconoscenza
Notetur etiam Antoni nefarium bellum gerentis scelerata audacia Si bolli pure con un marchio dinfamia la delittuosa impudenza di Marco Antonio che ci sta facendo unempia guerra

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Cicerone, Filippiche: 10; 16-20
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Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 10; 16-20

His enim honoribus habitis Sulpicio repudiatae reiectaeque legationis ab Antonio manebit testificatio sempiterna Infatti una volta tributate queste onoranze a Sulpicio, resterà imperitura la testimonianza del disprezzo con cui Antonio ha respinto la nostra ambasceria
[VII] Quas ob res ita censeo: 'cum Sulpicius Lemonia Rufus difficillimo rei publicae tempore gravi periculosque morbo adfectus auctoritatem senatus, salutem rei publicae vitae suae praeposuerit contraque vim gravitatemque morbi contenderit, ut in castra Antoni, quo senatus eum miserat, perveniret, isque cum iam prope castra venisset, vi morbi oppressus vitam amiserit maximo rei publicae tempore, eiusque mors consentanea vitae fuerit sanctissime honestissimeque actae, in qua saepe magno usui rei publicae Sulpicius et privatus et in magistratibus fuerit [VII] Di conseguenza propongo il seguente decreto:Atteso che Sulpicio Rufo, figlio di Quinto, della tribù Lemonia, in un momento assai critico per la nostra patria, sebbene affetto da una grave e pericolosa malattia, ha anteposto alla propria vita lautorità del senato e la salvezza dello stato: che, nonostante la violenza e la gravità della malattia, si è sforzato di giungere nellaccampamento di Antonio, dove il senato laveva inviato, e , quando già vi era quasi giunto, sopraffatto dalla violenza del male, ha perduto la vita nelladempimento di un dovere vitale per la repubblica; che la sua morte è stata conforme a una vita totalmente improntata a virtù e al senso sellonore, durante la quale Sulpicio ha spesso reso grandi servigi allla patria sia come privato cittadino sia come magistrato

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