Cicerone, Filippiche: 02; 36-40

Cicerone, Filippiche: 02; 36-40

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 02; 36-40

[36] Qui tu vir, di immortales, et quantus fuisses, si illius diei mentem servare potuisses

Pacem haberemus, quae erat facta per obsidem puerum nobilem, M Bambalionis nepotem

Quamquam bonum te timor faciebat, non diuturnus magister officii, inprobum fecit ea, quae, dum timor abest, a te non discedit, audacia

Etsi tum, cum optimum te putabant me quidem dissentiente, funeri tyranni, si illud funus fuit, sceleratissime praefuisti
[36] Che uomo, dei immortali, che grande uomo saresti stato, se avessi potuto mantenerti fedele ai sentimenti di quel giorno là

Avremmo la pace, che era stata conclusa grazie all'invio in ostaggio di un fanciullo di nobile stirpe, nipote di Marco Bambalione

Per quanto a tenerti buono era la paura, che non può certo insegnare per lungo tempo la via del dovere; e così, a farti tornare spietato ci pensò l'im pudenza che, quando non cè paura, non ti abbandona mai

Anche se proprio allora, quando ti si riteneva un gran gentiluomo invero mentre io ero di parere diverso, fosti tu a organizzare in quel modo infame i funerali del tiranno, se di funerali s'è trattato
Tua illa pulchra laudatio, tua miseratio, tua cohortatio; tu, tu, inquam, illas faces incendisti, et eas, quibus semustulatus ille est, et eas, quibus incensa L Bellieni domus deflagravit; tu illos impetus perditorum hominum et ex maxima parte servorum, quos nos vi manuque reppulimus, in nostras domos inmisisti

Idem tamen quasi fuligine abstersa reliquis diebus in Capitolio praeclara senatus consulta fecisti, ne qua post Idus Martias immunitatis tabula neve cuius benefici figeretur

Meministi ipse, de exulibus, scis, de immunitate quid dixeris
Tuo fu quello splendido elogio funebre, tuo il cordoglio del morto, tua l'esortazione a vendicarlo; sei stato tu, sì, tu, lo ripeto, ad accendere le torce, e non solo quelle che bruciarono solo a metà la salma di Cesare, ma pure quelle che appiccarono l'incendio che avvolse la casa di Lucio Bellieno; sei stato tu a gettare contro le nostre case gli assalti della desolante teppaglia, schiavi in grandissima parte, che noi dovemmo respingere con l'impiego della forza

Sei tu tuttavia che, dopo esserti oserei dire pulito della fulig gine che ti sporcava, nei giorni seguenti sei stato in Campi doglio l'autore di quei famosi decreti del senato che vietavano la pubblicazione, dopo il 15 marzo, di ogni legge che conce desse un'esenzione o qualunque altro beneficio

Quel che dicesti sugli esuli non c'è bisogno che te lo ricordi io, quel che dicesti sulle esenzioni lo sai perfettamente
Optimum vero, quod dictaturae nomen in perpetuum de re publica sustulisti; quo quidem facto tantum te cepisse odium regni videbatur, ut eius omen omne propter proximum dictatoris metum tolleres

Constituta res publica videbatur aliis, mihi vero nullo modo, qui omnia te gubernante naufragia metuebam

Num igitur me fefellit, aut num diutius sui potuit dissimilis esse

Inspectantibus vobis toto Capitolo tabulae figebantur, neque solum singulis venibant immunitates, sed etiam populis universis; civitas non iam singillatim, sed provinciis totis dabatur
Ma il provvedimento migliore fu l'abolizione per sempre dalla nostra costituzione repubblicana del titolo di dittatore: un provvedimento che dimostrava veramente la presenza in te di un così intenso odio per la monarchia, da voler eliminare, in seguito al recentis simo timore che un dittatore aveva provocato, un qualunque titolo che la ricordasse

Altri ritenevano consolidata la costituzione repubblicana, ma io no assolutamente, finché tu fossi al timone dello stato, mi attendevo pieno di timore ogni specie di naufragio

Forse dunque che Antonio mi ha smentito o forse ha continuato ad essere diverso da se stesso

Sotto i vostri occhi su tutto quanto il Campidoglio non si faceva che affiggere leggi; l'esenzione dai tributi veniva ven duta non solo a singole persone ma pure a intere comunità; la cittadinanza romana veniva concessa non più individual mente ma a intere province

Maybe you might be interested

Cicerone, Filippiche: 13; 21-25
Cicerone, Filippiche: 13; 21-25

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 13; 21-25

Itaque, si haec manent, quae stante re publica manere non possunt, provincias universas, patres conscripti, perdidistis, neque vectigalia solum, sed etiam imperium populi Romani huius domesticis nundinis deminutum est

[37] Ubi est septiens miliens, quod est in tabulis, quae sunt ad Opis

Funestae illius quidem pecuniae, sed tamen quae nos, si iis, quorum erat, non redderetur, a tributis posset vindicare

Tu autem quadringentiens sestertium, quod Idibus Martiis debuisti, quonam modo ante Kalendas Apriles debere desisti

Sunt ea quidem innumerabilia, quae a tuis emebantur non insciente te, sed unum egregium de rege Deiotaro populi Romani amicissimo decretum in Capitolio fixum; quo proposito nemo erat qui in ipso dolore risum posset continere
Di conseguenza, se questi abusi proseguono e non possono continuare se vogliamo che lo stato resti in piedi, voi avete perduto, senatori, tutte quante le province, e non sono soltanto le rendite statali ma pure l'impero di Roma che ricevono un duro colpo dal mercato che costui ne fa a casa sua

[37] Dov'è andata a finire la somma di 700 milioni di sesterzi annotata nei regi stri giacenti nel tempio di Opi

Denaro certamente funesto quello, ma che tuttavia, se non si restituiva ai legittimi pro prietari, avrebbe potuto liberarci dal fardello delle imposte

Ma tu com'hai fatto a toglierti prima del 10 di aprile quel debito di 40 milioni che il 15 marzo avevi con lo stato

Sono certo numerosi i favori venduti dai tuoi, e tu ne eri ben al corrente, ma su tutti spicca l'affissione in Campidoglio del decreto riguardante il re Deiotaro, grande amico di Roma; davanti a quell'affissione non c'era nessuno che, pur pieno di rammarico com'era, potesse trattenersi dal ridere
Quis enim cuiquam inimicior quam Deiotaro Caesar

Aeque atque huic ordini, ut equestri, ut Massiliensibus, ut omnibus, quibus rem publicam populi Romani caram esse sentiebat

Igitur, a quo vivo nec praesens nec absens rex Deiotarus quicquam aequi boni impetravit, apud mortuum factus est gratiosus

Conpellarat hospitem praesens, conputarat, pecuniam inperarat, in eius tetrarchia unum ex Graecis comitibus suis collocarat, Armeniam abstulerat a senatu datam

Haec vivus eripuit, reddit mortuus

At quibus verbis

Modo aequum sibi videri, modo non iniquum

Mira verborum complexio
Perché nessuno ha mai nutrito per un altro un'inimicizia maggiore di quella che Cesare nutriva per il re

Come quella, del resto, che nutriva per questo nostro senato, per i cavalieri, per Marsiglia e per tutti coloro che egli sapeva legati d'affetto alla repubblica romana

E così il re Deiotaro che, stesse vicino o lontano, non aveva mai ottenuto da Cesare, finché rimase in vita, un'onesta e giusta concessione, è entrato, adesso che Cesare è morto, nelle sue grazie

Cesare l'aveva ammonito, eppure si trovava come ospite nella sua reggia, gli aveva fatto i conti in tasca, aveva ottenuto il versamento di un contributo, aveva dato il governo della sua tetrarchia a uno dei greci del proprio seguito, gli aveva tolto l'Armenia che gli era stata data dal senato

Ecco i beni tolti allora da un vivo e restituiti adesso da un morto

Ma quali sono i termini del decreto

Si tratta di cosa ritenuta ora giusta ora non ingiusta

Un'espressione davvero strana

Maybe you might be interested

Cicerone, Filippiche: 14; 31-35
Cicerone, Filippiche: 14; 31-35

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 14; 31-35

At ille numquam (semper enim absenti adfui Deiotaro) quicquam sibi, quod nos pro illo postularemus, aequum dixit videri

Syngrapha sestertii centiens per legatos, viros bonos, sed timidos et imperitos, sine nostra, sine reliquorum hospitum regis sententia facta in gynaecio est, quo in loco plurimae res venierunt et veneunt

Qua ex syngrapha quid sis acturus, meditere censeo

Rex enim ipse sua sponte nullis commentariis Caesaris, simul atque audivit eius interitum, suo Marte res suas reciperavit

Sciebat homo sapiens ius semper hoc fuisse ut, quae tyranni eripuissent, ea tyrannis interfectis ii, quibus erepta essent, reciperarent
E invero Cesare, qualunque fosse la richiesta che io gli facessi a favore del re (perché sono stato sempre io a difendere in sua as senza la causa di Deiotaro), non rispose mai di ritenerla giusta

Un'obbligazione di 10 milioni di sesterzi è stata con tratta dai delegati del re, delle brave persone sì, ma piene di paura e di inesperienza, senza ascoltare il parere né mio né degli altri ospiti del re, in quel gineceo dove tante vendite si sono finora fatte e continuano a essere fatte

Ti consiglio però di pensare bene a cosa dovrai fare col ricavato di questa ob bligazione

Infatti è stato proprio il re che di sua iniziativa, senza l'aiuto delle carte di Cesare, non appena gli è giunta alle orecchie la notizia della sua morte, ha col proprio esercito rioccupato i suoi territori

Da uomo saggio qual è, egli sapeva che coloro che hanno subito dei saccheggi ad opera di tiranni, hanno avuto sempre il diritto, una volta uccisi i tiranni, di riprendersi il mal tolto
Nemo igitur iure consultus, ne iste quidem, qui tibi uni est iure consultus, per quem haec agis, ex ista syngrapha deberi dicit pro iis rebus, quae erant ante syngrapham reciperatae

Non enim a te emit, sed, priusquam tu suum sibi venderes, ipse possedit

Ille vir fuit; nos quidem contemnendi, qui actorem odimus, acta defendimus

[38] Quid ego de commentariis infinitis, quid de innumerabilibus chirographis loquar

Quorum etiam institores sunt, qui ea tamquam gladiatorum libellos palam venditent

Itaque tanti acervi nummorum apud istum construuntur, ut iam expendantur, non numerentur pecuniae

At quam caeca avaritia est
Di conseguenza nessun giu rista, neppure quel tale che soltanto per te è un giurista e tratta questi tuoi affari, può sostenere che in forza di questa obbligazione ti sia dovuta una somma per cose che sono state recuperate prima che l'obbligazione stessa venisse contratta

Infatti non è da te che il re ha comprato, ma è lui che, prima che tu gli vendessi i suoi beni, ne è ridiventato padrone

Egli sì che si è comportato da vero uomo; degni di spregio siamo invece noi che, mentre odiamo l'autore di quegli atti, ne difendiamo la validità

[38] E vale la pena che io parli delle carte che ormai non si contano più e degli innumerevoli appunti auto grafi

Sono venuti fuori addirittura dei venditori ambulanti, che li vanno apertamente offrendo in vendita quasi si trat tasse dei programmi di spettacoli gladiatori

E così in casa di codesto individuo i quattrini si ammucchiano al punto che ormai, al posto di contarli, si pesano addirittura

Ma fino a che punto la bramosia rende ciechi

Maybe you might be interested

Cicerone, Filippiche: 05; 01-05
Cicerone, Filippiche: 05; 01-05

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 05; 01-05

Nuper fixa tabula est, qua civitates locupletissimae Cretensium vectigalibus liberantur statuiturque, ne post M Brutum pro consule sit Creta provincia

Tu mentis [es] conpos, tu non constringendus

An Caesaris decreto Creta post M Bruti decessum potuit liberari, cum Creta nihil ad Brutum Caesare vivo pertineret

At huius venditione decreti, ne nihil actum putetis, provinciam Cretam perdidistis

Omnino nemo ullius rei fuit emptor, cui defuerit hic venditor

Et de exulibus legem, quam fixisti Caesar tulit
Ora non è molto è stato affisso un decreto che esonera le ricchissime città di Creta dal pagamento dei tributi e sancisce che Creta cessi di essere provincia a partire dallo scadere del proconsolato di Marco Bruto

Ma tu sei in te, non sei forse da legare

Ha forse Creta potuto ottenere in forza di un decreto di Ce sare l'esenzione fiscale dopo la partenza di M Bruto, se è vero che, finché Cesare è rimasto in vita, Creta non ha mai avuto nessun rapporto con Bruto

Ma è la vendita di questo de creto che vi ha fatto perdere la provincia di Creta è illusione pensare che non abbia avuto nessuna conseguenza

In realtà non c'è stato assolutamente mai nessuno che, volendo comprare una cosa qualunque, non abbia trovato in costui uno disposto a vendergliela

E la legge sul richiamo degli esuli che hai fatto affiggere, fu Cesare a portarla in votazione
Nullius insector calamitatem; tantum queror, primum eorum reditus exaequatos, quorum causam Caesar dissimilem iudicarit; deinde nescio, cur non reliquis idem tribuas: neque enim plus quam tres aut quattuor reliqui sunt

Qui simili in calamitate sunt, cur tua misericordia non simili fruuntur, cur eos habes in loco patrui

de quo ferre, cum de reliquis ferres, noluisti; quem etiam ad censuram petendam impulisti eamque petitionem comparasti, quae et risus hominum et querellas moveret

Cur autem ea comitia non habuisti

an quia tribunus pl sinistrum fulmen nuntiabat

Cum tua quid interest, nulla auspicia sunt, cum tuorum, tum fis religiosus

Quid

eundem in septemviratu nonne destituisti
Non voglio infierire contro nessuno sventurato; mi basta solo far sentire la mia triste protesta per questo provvedimento che rende disonorevole il ritorno di condannati giudicati da Cesare ben diversamente colpevoli; inoltre non capisco pro prio perché lo stesso condono non lo estendi anche a tutti gli altri: in fondo non si tratta di più di tre o quattro persone

Se la sorte avversa che li ha colpiti è la stessa, perché non godono ugualmente i benefici della tua misericordia, perché li hai trattati come hai fatto con tuo zio, che escludesti dalla tua legge di richiamo che pure comprendeva tutti gli altri

Eppure lo hai addirittura spinto a presentarsi candidato alla censura, montando una candidatura che fece contemporanea mente ridere e piangere la gente

Ma perché poi non hai proceduto a quelle elezioni

Forse perché un tribuno della plebe annunziava la caduta di un fulmine a sinistra

Certo, se ci va di mezzo qualche tuo interesse, gli auspici non con tano nulla; se quelli dei tuoi, allora ti fai prendere dagli scrupoli religiosi

Ancora

Non l'hai buttato a mare anche quando si trattò del comitato dei sette

Maybe you might be interested

Cicerone, Filippiche: 13; 01-05
Cicerone, Filippiche: 13; 01-05

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 13; 01-05

intervenit enim, cui metuisti, credo, ne salvo capite negare non posses

Omnibus eum contumeliis onerasti, quem patris loco, si ulla in te pietas esset, colere debebas

Filiam eius sororem tuam eiecisti alia condicione quaesita et ante perspecta

Non est satis; probri insimulasti pudicissimam feminam

Quid est, quod addi possit

Contentus eo non fuisti; frequentissimo senatu Kalendis Ianuariis sedente patruo hanc tibi esse cum Dolabella causam odi dicere ausus es, quod ab eo sorori et uxori tuae stuprum oblatum esse comperisses

Quis interpretari potest, inpudentiorne, qui in senatu, an inprobior, qui in Dolabellam, an inpurior, qui patruo audiente, an crudelior, qui in illam miseram tam spurce, tam impie dixeris
Perché si ebbe l'intervento di qualcuno, al quale un eventuale rifiuto ti faceva, immagino, temere per la tua testa

Hai coperto di ogni specie di insulti chi avresti dovuto onorare, se in te ci fosse un po di devozione filiale, come un padre

Sua figlia e tua cugina l'hai ripudiata, ma non prima di esserti cercato un altro partito e averlo in anticipo esaminato fino in fondo

E non basta: hai accusato falsamente di adulterio una donna di specchiata pudicizia

Cos'altro si potrebbe aggiungere

Eppure non ne eri ancora pago il 10 gennaio, davanti a questo nostro senato riunito in seduta plenaria e mentre tuo zio sedeva al suo posto, hai avuto l'impudenza di dire che il tuo odio per Dolabella era dovuto al fatto che eri venuto a conoscenza che Dolabella aveva disonorato tua moglie e cugina

Certo che a questo punto è molto difficile dare un giudizio esatto per quanto ri guarda questo tuo discorso così sudicio e malvagio, sei stato più impudente a tenerlo in senato, o più duro a scagliarti contro Dolabella, o più infame a pronunciarlo davanti a un padre, o più crudele a infamare quella poverina

Maybe you might be interested

Cicerone, Filippiche: 03; 11-15
Cicerone, Filippiche: 03; 11-15

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 03; 11-15

Cicerone, Filippiche: 11; 21-25
Cicerone, Filippiche: 11; 21-25

Latino: dall'autore Cicerone, opera Filippiche parte 11; 21-25

Cicerone, In Verrem: 01; 01-05

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 05; 01-10

Cicerone, De Natura deorum: Libro 01; 01-05

Cicerone, Filippiche: 10; 16-20

Cicerone, Filippiche: 04; 01-05

Cicerone, Tuscolanae Disputationes: Libro 05; 91-100