Cicerone, De Domo sua: 131 - 147, pag 2

Cicerone, De Domo sua: 131 - 147

Latino: dall'autore Cicerone, opera De Domo sua parte 131 - 147
Es tu quidem cum audacia tum impudentia singulari, sed tibi tamen oculi, vultus, verba cecidissent, cum te viri, qui sua dignitate personam populi atque auctoritatem imperi sustinerent, verbis gravissimis proterruissent, neque sibi fas esse dixissent furori interesse tuo atque in patriae parricidio exsultare Tu certo sei un uomo di eccezionale temerarietà e sconsideratezza, ma tuttavia ti sarebbero caduti gli occhi, il viso, la voce, quando gli uomini, che con la loro dignità avevano sostenuto il popolo romano e lautorità e la potenza romana, ti avessero atterrito, con parole molto forti, e avessero detto che a loro non era lecito essere coinvolti nel tuo furore e gioire nel parricidio della patria
[134] Quae cum videres, tum te ad tuum adfinem non delectum a te, sed relictum a ceteris contulisti [134] Constatando queste cose, allora tu ti affidasti al tuo parente, non scelto da te, ma lasciato in disparte dagli altri
Quem ego tamen credo, si est ortus ab illis quos memoriae proditum est ab ipso Hercule perfuncto iam laboribus sacra didicisse, in viri fortis aerumnis non ita crudelem fuisse ut in vivi etiam et spirantis capite bustum suis manibus imponeret; qui aut nihil dixit nec fecit omnino, poenamque hanc maternae temeritatis tulit ut mutam in delicto personam nomenque praeberet, aut, si dixit aliquid verbis haesitantibus postemque tremebunda manu tetigit, certe nihil rite, nihil caste, nihil more institutoque perfecit Io credo tuttavia che quello, se è nato da quelli che, come è stato tramandato a memoria, avevano imparato i riti sacri dallo stesso Ercole, dopo che ormai aveva sostenuto le sue fatiche, non sia stato tanto crudele, nelle tribolazioni di un uomo forte, da collocare con le sue mani il tumulo sulla testa di un uomo ancora vivo e palpitante; egli o non disse, nè fece nulla completamente, e sopportò questa punizione della materna temerarietà, per mostrare,nel crimine, una persona muta e la volontà divina, o, se disse qualcosa, toccò lo stipite con parole balbettate e la mano tremante e fece tutto certamente niente secondo il rito, niente secondo la devozione, non secondo le regole della tradizione

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Cicerone, De Domo sua: 01 - 05
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Latino: dall'autore Cicerone, opera De Domo sua parte 01 - 05

Viderat ille Murenam, vitricum suum, consulem designatum, ad me consulem cum Allobrogibus communis exiti indicia adferre, audierat ex illo se a me bis salutem accepisse, separatim semel, iterum cum universis Egli aveva visto Murena, suo patrigno, console designato, consegnare a me, che ero console, con gli Allobrogi, le rivelazioni della comune rovina, aveva sentito dire da lui che due volte era stato salvato da me, la prima volta separatamente, la seconda volta con gli altri
[135] Qua re quis est qui existimare possit huic novo pontifici, primam hanc post sacerdotium initum religionem instituenti vocemque mittenti, non et linguam obmutuisse et manum obtorpuisse et mentem debilitatam metu concidisse, praesertim cum ex conlegio tanto non regem, non flaminem, non pontificem videret, fierique particeps invitus alieni sceleris cogeretur, et gravissimas poenas adfinitatis impurissimae sustineret [135] Per la qual cosa chi è che può pensare che a questo nuovo pontefice, che ha istituito questo nuovo rito sacro, dallinizio del sacerdozio, e ne ha dato voce, non sia venuta meno la favella e sia rimasta paralizzata la mano, ed abbia perso la testa per la paura, soprattutto poichè non aveva, in un collegio così grande, un re, un flamine, un pontefice, ed era costretto a diventare partecipe, suo malgrado, di un misfatto altrui e doveva sopportare le gravissime colpe di una parentela troppo empia

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[136] Sed ut revertar ad ius publicum dedicandi, quod ipsi pontifices semper non solum ad suas caerimonias sed etiam ad populi iussa adcommodaverunt, habetis in commentariis vestris C Cassium censorem de signo Concordiae dedicando ad pontificum conlegium rettulisse, eique M Aemilium pontificem maximum pro conlegio respondisse, nisi eum populus Romanus nominatim praefecisset atque eius iussu faceret, non videri eam posse recte dedicari [136] Ma per ritornare al diritto pubblico della consacrazione, che gli stessi pontefici conformarono sempre non solo alle loro cerimonie, ma anche ai desideri del popolo, nei vostri memoriali avete il caso del censore Caio Cassio, che volendo consacrare la statua della Concordia, lo propose al collegio dei pontefici, e a lui il pontefice Marco Emilio, a nome del collegio, rispose che se il popolo romano non glielo avesse imposto, proprio per nome, e se egli non lo avesse fatto per suo ordine, non gli sembrava che quella potesse essere consacrata in modo corretto
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cum Licinia, virgo Vestalis summo loco nata, sanctissimo sacerdotio praedita, T Flaminio Q Metello consulibus aram et aediculam et pulvinar sub Saxo dedicasset, nonne eam rem ex auctoritate senatus ad hoc conlegium Sex Iulius praetor rettulit quando Licinia, vergine Vestale, nata da nobile famiglia , preposta al santissimo sacerdozio, mentre erano consoli Tito Flaminio e Quinto Metello, aveva consacrato un altare e un tempietto e un pulvinare sotto la Rupe sacra, il pretore Sesto Iulio, conforme al volere del senato non riferì questa situazione al collegio
cum P Scaevola pontifex maximus pro conlegio respondit, Qvod in loco pvblico Licinia, Gai filia, inivssv popvli dedicasset, sacrvm non viderier allora Publio Scevola, pontefice Massimo, rispose, a nome del collegio, che quello che Licinia, figlia di Gaio, aveva consacrato, senza lapprovazione del popolo, non appariva sacro

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Quam quidem rem quanta severitate quantaque diligentia senatus, ex ipso senatus consulto facile cognoscetis Davvero senza dubbio potete constatare dallo stesso decreto del senato con quanto rigore, con quanta diligenza, il senato[abbia trattato] quella siruazione
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