Nasce in svizzera nel 1919 e durante la formazione a Zurigo, inizia la sua passione per l’arte contemporanea e frequenta scuole di grafica
Aveva una creatività legata al segno, viene quindi iscritto in scuole di grafica.
Ha la fortuna di incontrare Bishof (ricerca fotografica oggettiva), Williman che gli fanno conoscere Tschicold e El Lisickij, autori di stimolo per la ricerca del rigore visivo. Con Schulthess inizia a collaborare nell'industria grafica Conzett-Huber dove incontra Max Bill (progettazione geometrica attenta e asciutta) ed Hans Neuberg.
Non lo considerano mai un artista, ma un maestro. Approfondisce la progettazione calibrata, attraverso dei pesi (pieno e vuoto). Riesce a tradurre in maniera più lineare rispetto al Bauhaus un logo… lo fa in maniera più semplice e comprensibile da tutti. Qui prende coscienza della posizione tipografica. È come se fosse in una scuola.
Nel 1930 viene a contatto con la concret art (arte concreta non astratta). C'è una prospettiva dal punt di vista culturale molto chiusa, austera, controllata. Non essendo artista, partecipa ai circoli di arte che gli fanno scoprire com'è il fenomeno culturale del tempo.
Negli anni 20 la fotografia era già in uso, la sperimentazione fotografica era però ancora alle prime armi. È lo stesso che sta avvenendo adesso con le sperimentazioni nella grafica.
Passo fondamentale avviene nel 39 quando sente parlare dello studio Boggeri ( il più importante, a Milano).
Studio di comunicazione dove da supporto alle aziende per l'immagine coordinata.